C’era stato il positivo risultato di Renzi a Siena, ma devo confessare che non immaginavo che si riproducesse (con la stessa percentuale!) alle primarie cui il PD è infine approdato dopo infinite esitazioni. Il risultato andrebbe esaminato seggio per seggio avendo dati che probabilmente non avremo mai (quanti iscritti, ad es. tra i votanti?), ma certo esso esprime la fine del partito tradizionale.

Il PD non ha più l’apparato onnipotente che si pensava. Il vertice è assolutamente non rappresentativo e Valentini chiede giustamente una revisione dei quadri dirigenti. Ma il problema vero è che Siena ha confermato il suo rispetto ‘naturale’ per le tradizioni. Nonostante i disastri del PD e cespugli, coadiuvati dal Pdl per quel che gli è stato consentito negli anni passati, la cittadinanza sembra confermargli la sua fiducia.
Non è solo il discorso di discontinuità del Valentini ad aver vinto (in tv è stato il più efficace a fronte di un Mugnaioli che non sembrava convinto della parte che doveva recitare).
Quanti cittadini non PD sono andati a votare per lui disgustati dalle contraddizioni delle minoranze? Queste hanno dato l’impressione di non essere affidabili con le loro divisioni oscure, contorte, pieni di distinguo polemici: chi è stato più bravo nel far cadere il Ceccuzzi? E chi più bravo contro Mussari? Chi faceva gli esposti, chi andava all’assemblea MPS, chi ne parlava in consiglio comunale?
Infantilismi da primi della classe? Non vogliamo essere cattivi, ma tra tutti la figura complessiva è stata modesta; direi che non ne esce bene nessuno…
Certo, c’è una domanda cui è difficile rispondere: è più discontinuo il PD del Valentini, che non può ovviamente annullare i ceccuzziani con cui non potrà non collaborare, o il Neri gravato da quote di ex-PD molto importanti e pesanti nella sua alleanza?
Mi piacerebbe un faccia a faccia serio, implacabile, tra le due squadre (solo i candidati qui dicono poco e comunque non sarebbe difficile ipotizzare la prevalenza del Valentini, con la sua consumata esperienza politica…).
Proposta (che cadrà nel vuoto?) ai due candidati che possiamo dire ‘PD’ e di ‘area grosso modo PD’: fateci conoscere i vostri assessori, o almeno diteci SUBITO (che è quasi la stessa cosa) con quali liste oggi autonome pensate possibile un’alleanza in caso di ballottaggio, visto che lunedì immagino si scioglieranno le ultime incertezze.
Ma non saranno richieste ingenue?
Il voto dovrà darsi basandosi come sempre su larghi elementi fideistici?
Almeno cerchiamo di avere elementi programmatici chiari, non fumosi come al solito.
I cittadini possono fare molto. Non firmiamo cambiali in bianco. Studiamo bene i nostri candidati. I media (e i blogger) possono fare molto, moltissimo. E lo facciano!
Ma c’è un’altra questione.preliminare. Viste le macerie che si accumulano attorno a noi (dov’è che i conti sono in regola senza dubbio?) e la crisi che non demorde, non c’è un problema di governo d’emergenza come a livello nazionale? Invece di fare una gara astratta a chi è più discontinuo o lo è da tempi più remoti, non sarà il caso di unirsi il più possibile intorno a certe priorità fortemente discontinue di gestione sicuramente non facili?
Ma anche qui non si dovrebbero superare gli interessi di gruppo?

analisi lucida e condivisibile, almeno per quanto mi riguarda. Bravo prof.!
la Silvia ha scolpito la situazione in un altro post: si dovrà votare il PD di Valentini per avere discontinuità dall’ex PD allargato al centro-destra del Neri?.
Non è assuirdo?
Povera città, povera città, e tutto in gran psrte colpa del Ceccuzzxi/Mussari, ma le opposizioni hanno gravi responsabilità , non sono credibili.
Quanta gente andrà al mare in questa situazione?
Grazie Margherita! I commenti firmati sono i più graditi, positivi o negativi che siano! Speriamo che la proposta Tucci vada avanti. Senza un accordo tra i tre mi sembra molto probabile un ballottaggio Valentini-5 stelle, che sarà imbarazzante per buon parte dell’elettorato. La questione Rodotà ha acuito un malessere crescente tra gli elettori che continuano a ritenere (giustamente) giuste molte delle rivendicazioni del movimento.
Quanti elettori possono apprezzare le differenze tra Vigni-Tucci-Falorni-Neri?
Burbicone (citazione dotta, ha letto il libro recentissimo del Mazzini) ha ragione. Non c’è mai stata forse elezione comunale più pasticciata di questa per la ambiguità delle prospettive.
Questi raggruppamenti vanno superati, ma come? Intanto il PD recupererà una identità, ma quando? Chi vota per Valentini vota per la speranza della discontinuità del PD, ma quanto sarà condizionato (SE eletto sindaco) dalle novità future del partito?
L’incertezza più che su chi vincerà è su che cosa potrà fare in una situazione come questa. Io continuo a ritenere che bisognerebbe fare un Governo di Salute Pubblica, ma anche questo come, tra chi? Non c’è progettualità politica sufficiente (e l’Università non aiuta naturalmente! non sa dare alcun contributo…).
Noi anziani (quanti?) siamo desolati ad avervi creato un habitat così modesto!
Purtroppo l’intera classe dirigente senese (non solo politica) passata e presente ha distrutto e reso vano ogni tipo di reale cambiamento. Esistono troppi lacci e laccioli di natura trasversale che impediscono di liberare energie…Povera Siena…ingannata ancora una volta…!