Una risposta da parte de IL SANTO a questa rubrica. Credo che Marco abbia fatto una scelta per far perdere il PD quindi si tratta di una scelta politica. Egli ritiene che invitare al non voto sia altamente scorretto e avvantaggi il partito che ha portato Siena a questi livelli. Conosco Marco da molto tempo e so per certo che ha rifiutato in tempi non sospetti proposte molto allettanti. Se poi guardate questa tabella Marco Falorni entrerebbe comunque in Consiglio Comunale. (leggi)
Viviamo, in questa seconda fase del voto per le comunali, un altro ed ennesimo colpo di scena.
Dopo che a Siena di certificato e originale non si trova più nemmeno l’olio http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/03/olio-finto-chiesto-processo-per-capo-della-ditta-che-rifornisce-grandi-marchi/613619/ non si capisce perchè la politica debba fare eccezione.
Sull’apparentamento del Falorni col Neri molto è stato scritto e detto.
Io non so e non voglio in realtà sapere quali siano i motivi occulti. Del resto se sono occulti non possono essere ovviamente appannaggio di tutti ed ognuno può raccontare la sua. Mi limito a quello che si vede ed al risultato palese.
Intendiamoci…il tempo è galantuomo e ci darà conto di ogni singola parola spesa e di ogni atto compiuto, ma intanto, se questo è vero, mi domando che conto possa dare per adesso al Falorni l’aver rigettato con disgusto una fratellanza col baricentro civico per poi ributtarcisi a capofitto adesso.
Limitandoci al dato di fatto, che poi comunque è frutto dei fattori in gioco, si sarebbe di fronte ad un avvolgimento della campagna elettorale davvero inaspettato.
Il dato di fatto, parrebbe certo a prima analisi, è che sia stata raccontata una storia di lapalissiana e manifesta incoerenza dato che si è svolta un’azione per poi tornare sui propri passi.
C’è chi oggi dubita, alla luce di quest’azione, che fin dall’inizio Falorni avesse voluto davvero concorrere al ruolo di primo cittadino per fare, magari su suggerimento di qualche politico di altrettanto lungo corso, quello che si era pensato delle ultime due liste della classifica elettorale; cioè contare i voti da offrire.
Altri pensano che, dato che in una eventuale vittoria del candidato Neri Falorni sarebbe rimasto con un pugno di mosche senza più uno straccio di posto in consiglio comunale, oggi coglie l’ultima occasione a lui possibile per evitare questa eventualità.
C’è chi dice che oggi si scagli contro gli altri candidati rimasti fuori dai giochi e cioè Tucci, Vigni e Pinassi, per trovare una giustificazione retorica e per induzione ad una scelta che a tanti rimane, di fatto, incomprensibile e misteriosa. Del resto la parabola dei trinariciuti che abbeverano i cavalli nelle fontane dei luoghi sacri ha sempre avuto grande presa sugli italioti (Eretico dixit).
In realtà potrebbe anche essere plausibile pensare che abbia ritenuto di scegliere il, per lui, meno peggio dei candidati e con le più alte garanzie di cambiamento, ma si rimane davvero esterrefatti dalla tempistica del ravvedimento.
Soprattutto perchè oramai queste elezioni non so davvero cos’altro abbiano da offrire alla cittadinanza se non una contiguità davvero singolare con tutto quello che c’è stato fin’adesso.
Risulta soprattutto lampante come a Siena i veri vincitori di tutto siano ancora una volta i Monaci, che hanno ipotecato una sicura vittoria di qua o di la e che, in ogni caso, non si può pensare che si facciano la guerra in famiglia.
Tra tutti questi loro sono i veri statisti, intesi nel senso democristiano della parola.
Sono in realtà i veri deus ex machina, con alle spalle un apparato costruito in una vita, che nemmeno il miglior PD potrebbe pensare di insidiare, come del resto non lo pensa dato che li imbarca e li ha imbarcati.
Siena è cosa loro, e chiunque accetti la loro presenza accetta questo metodo.
Allora a questo punto si potrebbe pensare che la realtà più rispondente sarebbe forse che, per la proprietà transitiva, se A è uguale a B e B è uguale a C, allora A è uguale a C.
Gli assiomi sono indiscutibili perchè principî delle matematiche o in genere delle scienze dimostrative, ma la politica è l’arte del possibile!
In ogni caso fate vobis; le conclusioni sono vostre.

Caro Santo
il tuo inciso all’inizio mi da lo spunto per un’ennesima riflessione.
Guardando coloro che sarebbero eletti in consiglio se vincesse il Neri, ci sono tutti quelli di nero su bianco. A chi fanno riferimento questi? Quali sono gli atti più recenti che gli possono essere ascritti?
Sicuramente il Falorni fa una scelta politica e sicuramente fa bene ad invitare la gente al voto che, per ciò che mi riguarda, è un diritto/dovere sacrosanto per cui sono morti in troppi per poterlo prendere sottogamba. Del resto, poi, tutti i voti sono leciti compresa la scheda bianca.
Però non capisco una cosa e vorrei che qualcuno me la spiegasse.
Si fa un gran parlare del fatto che se vincesse il Valentini ci sarebbe un nuovo tracollo e poi il commissario (forse) od un nuovo voto, con tutto quello che ne consegue in termini di ulteriore tracollo del PD. Allora forse sarebbe bene che vincesse quello per dare la spallata finale quando fosse il caso. Ma si rischierebbe di fare il male di Siena nel frattempo.
Poi c’è il discorso che anche il Neri, in definitiva, parrebbe ostaggio della stessa situazione, qualora non facesse le scelte opportune, ed allora ci vorrebbe qualcuno fidato in più a sostenerlo e sostenere le sue scelte.
Però quando al Neri sono state fatte proposte di baricentro civico allargato che ne garantisse una stabilità maggiore, i candidati non sono riusciti a predisporre una piattaforma comune.
Però ora ci sarebbe bisogno di un baricentro civico per sconfiggere il PD.
Inoltre mi sorge un dubbio su un’ulteriore problema. Nei posti di rilievo, sia negli enti pubblici che nelle partecipate, ci sono più o meno tutti uomini messi lì da un politico del sistemone. Siamo consapevoli che la prima cosa che dovrebbe essere fatta dovrebbe essere quella di assicurare il funzionamento di tali enti senza ostracismi o antipatie a seconda di chi fosse eletto?
Inoltre nessuno ha risposto alle domande su chi sarebbero gli assessori nel caso di successo, a proposito della trasparenza…..
E’ vero che in politica nessuna scelta è davvero senza risultato, palese od oscuro, ma come si può riuscire a fare una scelta a cuor leggero in questa situazione?
Io sono in realtà un po’ confuso. Potrebbe qualcuno che ne sa più di me dare una spiegazione anche a chi, onestamente, non sa più cosa pensare di tutto questo can can?
no, bisogna tirare la monetina e sperare! per me pari sono, cioè ugualmente rischiosi e sfido chiunque a dire diversamente. Il Falorni propone un voto di schieramento, contro il PD in ossequio alle sue idee, ma un laico come me cui non importa niente e anzi pensa che il Pdl sia peggio del Pd che deve fa’?