Leggo un gran numero di commenti oggi sull’opportunità persa e sulla colpevolezza dei candidati trombati del primo turno che hanno irresponsabilmente dichiarato la loro equidistanza dai due schieramenti del ballottaggio. Sulla tristezza di questo risultato, per parte mia già acquisito dopo il primo turno, sulla demenza dei senesi, di gran parte di loro di certo come scritto in altri post…..ma……mi rincresce dover fare oggi il bastian contrario, ma se vi sforzate di capire la portata dei risultati vedrete che ci sono elementi davvero degni di nota!
Mi spiego.
Innanzitutto 52 a 48, che non è proprio una percentuale bulgara.
Poi, ad una desamina del voto appare abbastanza evidente come il Valentini sia in minoranza nel “proprio” consiglio, in mezzo al fuoco amico del Monaci e del Ceccuzzi che lottano per il controllo del partito e per il primato.
E’ fin troppo ovvio, IMHO, capire che potrebbe riproporsi quanto prima la situazione che ha fatto cadere il Ceccuzzi, questa volta perpetrata dalla parte opposta. Del resto è sempre stato abbastanza ovvio che qualcuno preferisse perdere le elezioni che il controllo della situazione. Secondo me buona parte dei voti presi dal Neri vengono anche dall’area ceccuziana, così come, nonostante la mancanza di indicazione da Vigni Tucci e Pinassi, non è detto che qualcuno dei loro simpatizzanti non sia andato a votare: del resto il Neri ha più che raddoppiato i voti del primo turno, quindi, tutto sommato la gente che non era veramente insopportabilmente ed irrimediabilmente schifata dai compagni di viaggio del Neri magari l’ha votato.
Per parte mia il consiglio comunale è quindi a termine, ma c’è un ulteriore fattore che è quello dell’ordinaria amministrazione e delle scelte da fare.
Come più volte scritto, questi ora si devono sobbarcare l’onere, fin qui mai assunto, di fare delle “scelte”, magari anche coraggiose guarda un po’, per risollevare una situazione tracollata.
Lo faranno forse, in maniera clientelare come sempre, o forse in maniera più normale, magari stupendoci tutti e rilanciando davvero la città.
Il Valentini se non farà scelte ardite, coraggiose e soprattutto remunerative sotto l’aspetto sociale ed economico oltrechè lavorativo (quindi concreto) e dunque di seguito anche politico, durerà meno dell’agnello a Pasqua. Infatti se riuscirà a risollevare in qualche modo le sorti della città avrà il suo ruolo sancito dalla popolazione che lo gradirà nei sondaggi con l’impossibilità da parte delle altre anime della coalizione di effettuare un tiro al piccione per lui decisivo. Al contrario si verificherà quanto scritto sopra. In definitiva l’unica salvezza del Valentini è fare bene.
Siccome nella possibilità che Valentini non faccia bene, come descritto anche dall’Eretico quando parla di anatra zoppa, il ruolo dell’opposizione sarà fondamentale per non fare sconti e truffaldini ed iniqui salvataggi, è da questo momento e da questo spartiacque che si misurerà davvero la forza dell’opposizione stessa e la nuova proposta che vorranno mettere in campo.
Gli accadimenti di questi mesi avevano descritto fin troppo palesemente la colpevolezza di una parte politica nelle scelte che avevano portato Siena a questo punto, ma era dura pensare, anche alla luce del radicamento del sistema, che si riuscisse in una botta sola a far saltare l’impero costruito, nonostante le evidenze dei fatti per molti più che sufficienti, dato anche il tracollo di voti del partito egemone.
La storia insegna che certe abitudini sono dure a morire e qui non facciamo differenza, ma adesso c’è una differenza; il burro è finito e la poca marmellata dovrà essere stesa in un velo così impalpabilmente sottile che alla fine nessuno potrà ritenersi soddisfatto, tra chi avrà voluto continuare a perpetrare il metodo senza porsi in un’ottica costruttiva di medio-lungo termine.
Se Neri ora avrà il coraggio di fare le sue scelte, raccoglierà i cocci di questa sconfitta di Pirro (come l’hanno chiamata per loro i 5 stelle in un loro comunicato) che ha invece sancito una cosa positiva per lui: la sostanziale benevolenza e riconoscimento del personaggio Neri, ma con il rifiuto di una proposta fatta con appoggi improbabili. Magari, guarda un po’, potrebbe anche pensare di disfarsi dei fardelli ed imbarcare qualcuno che fin dal primo momento sarebbe stato senz’altro più consono ad un’opposizione a tutto tondo, anzichè azzardare e pensare di poter gestire da solo una pletora di personaggi rischiosi. Che sarebbe successo, ad esempio, se avesse vinto il Neri e poi qualcuno al suo interno l’avesse venduto per convenienza personale?
Ora si sono d’accordo col Prof, che si può prospettare la nascita di un baricentro civico vero.
Da qui si riparte, ora davvero senza più fronzoli, per affrontare tra un po’ la nuova probabile emergenza del sistema. Nonostante lo scoramento che oggi attanaglia i blogger cittadini, io per parte mia vi dico che, sempre che ne abbiate voglia ma vi capirei in caso contrario, la vostra opera di verità e trasparenza è oggi più che mai necessaria, perchè che lo crediate o meno, la luce in fondo al tunnel secondo me è ora ben visibile. E quando dico questo parlo soprattutto di consapevolezza sociale e politica che non è proprio quello che s’è visto fino ad oggi.
Anche perchè, e di questo ne sono sicuro dato quello che è successo col M5S, chi votava Neri per il cambiamento senza rendersi conto dei rischi legati al percorso ed alle difficoltà oggettive della situazione Siena, avrebbe finito ben presto col rinnegare il voto dato ad una persona che, ahimè, senza l’ausilio della bacchetta magica non sarebbe riuscito a fare più o meno niente di incisivo nei fatidici primi “100 giorni” fuorchè dare in mano il bilancio comunale a dei ragionieri esperti per certificarne lo stato.
Oggi tutti vorrebbero che le scelte malaugurate fatte negli ultimi 10-15 anni fossero di colpo disinnescate da un mago di Brozzi dell’ultim’ora, o salvatore della patria, che probabilmente avrebbe più gatte da pelare che successi.
Io già me li immagino tutti quelli che lo hanno votato il giorno prima maledirlo e rinnegarlo il giorno dopo all’accadimento, chessò, della perdita del posto od al fallimento della squadra sportiva senza rendersi conto che, magari, su alcune scelte il sindaco ha poca o nessuna voce in capitolo, oltrechè possibilità concreta di variare gli eventi in atto negli strettissimi tempi richiestigli. Magari qualcuno sarebbe anche andato a suonargli a casa, come quei due operai descritti su tutti i giornali, che erano andati a domandare direttamente a Beppe Grillo come fare a sbarcare il lunario e ritrovare il lavoro. Fateli andare allora a suonare al campanello in via Rosi.
Comunque da questo punto di vista non vi racconto niente di nuovo; del resto l’italiano medio è aduso al cambio di casacca od al discarico del beniamino dell’attimo prima. Per questo l’importante è soprattutto il messaggio politico e umano e forse financo la coerenza, a volte anche apparentemente ingiustificata, può però dare dei frutti di lungo termine molto più redditizi.
francesco

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