RICEVO E PUBBLICO
Caro Santo,
stamattina leggendo il giornale ho scorto la notizia della plateale protesta di alcuni cittadini contro il Sindaco di Chianciano Gabriella Ferranti e la sua giunta. Non conosco le motivazioni che hanno indotto un simile gesto: giuste o sbagliate che siano – a mio parere – rimangono nell’ambito del diritto alla critica e alla protesta, in una società democratica. Del resto si è trattato di frasi polemiche scritte su lenzuoli appesi a degli edifici e qualche lancio di uova all’indirizzo di alcuni politici, convenuti a Chianciano per il Congresso. Poco importa a quale sigla di partito appartenessero: a me pare che la protesta sia da intenderrsi contro un’intera classe politica, brava (e tanto!) a chiacchiere e poco nei fatti. La crisi del Paese è infatti evidente.
Bada bene: immediata è stata la reazione della polizia municipale che ha rimosso tutti i lenzuoli e sta anche valutando la denuncia d’ufficio verso gli ignoti autori del gesto.
Dunque mi domando: qual è il modo legittimo che hanno i cittadini per manifestare il proprio sdegno contro un andazzo che li vede spesso soccombere, oberati di tasse e disservizi, a cui la classe politica pare non saper porre rimedio, e, anzi, risultando spesso invischiata in scandali e scandaletti di diversa natura?
Qualcuno dirà “attraverso il voto alle elezioni”, cioè punendo chi ha dimostrato scarse capacità di buona ammnistrazione e premiando invece chi dà garanzie di gestire con assennatezza la cosa pubblica.
Il grande equivoco – a mio parere – sta proprio qui. Ammesso che il cittadino comune abbia piena consapevolezza e conoscenza di tutti i fatti che ruotano alla vita politica, ammettendo pure che il suo giudizio sia basato esclusivamente su basi oggettive, risultato di comparazioni su cose fatte e non, scevro da ideologie fuori tempo…il punto rimane che i politici (spesso coadiuvati da macchine organizzative partitiche mastodontiche, pagate dai cittadini) sono bravi a mistificare, dissimulare, minimizzare scomode verità, piangere lacrime di coccodrillo, ammettere generiche responsabilità, promettere che “tutto cambierà”, “tutto sarà diverso”…per tornare tutto come sempre.
E al cittadino cosa rimane da fare? Pentirsi di aver accordato la propria fiducia, con il proprio voto, a chi, successivamente, dimostra di non averla meritata.
La questione è che i politici sono bravi a raccontar panzane…e noi cittadini ci caschiamo sempre…!
Emblematico è il caso del Sindaco Valentini. Prima che si candidasse Sindaco (prima ancora di vincere le primarie, cioè) sembrava che desse grandi speranze di cambiamento. Appena le ha vinte e assicurata così la sua candidatura a Sindaco per il centrosinistra, qualche crepa già si intravedeva…Vinte le elezioni appare ben allineato al solito andazzo: tanto il popolo è bue!
Qualche esempio? Asili nido finanziati dagli utili della Siena Parcheggi? Mense – mi dicono – aumentate di 50 euro. Premiare nelle nomine le competenze e non le appartenenze? Leggiamo i curricula dei nominati in Fondazione e capiremo…La politica deve stare fuori dalla banca? E poi manda l’sms al suo capocorrente Renzi.Viva la trasparenza? E poi non rende nota la relazione dell’ispettore del Ministero del Tesoro, che rileva gravi irregolarità nella redazione dei bilanci comunali, accusando i blogger di “terrorismo della comunicazione”. Il Comune ha bisogno di 20 milioni: sempre secondo Valentini. No non si tratta di ‘buco’, ma di necessità di finanziamenti (sempre secondo la vulgata Valentini). Benissimo, che fa Sindaco Valentini, ce li mette lei i soldini o li chiederà ai Cittadini (“tanto il popolo è bue”?)
Come è possibile da parte dei senesi poter sopportare tutto questo? Dovremo giungere davvero allo stremo per alzare la testa e chiedere maggior rispetto della Città e dei suoi abitanti, non tutti beneficiari e miracolati dalla poltica e dal Partito, ma anzi spesso ostacolati dalla burocrazia e condizionati dalle solite logiche ‘occulte’, fatte di favori e trasversalismi riconducibili, gira e rigira, ai soliti ambienti?
Se i cittadini sono stati bravi a riprendersi Suvignano (così vuole che si dica la pravda locale…), non possono essere altrettanto bravi a riprendersi Siena e insieme a lei la loro dignità di cittadini e non sudditi?
Non è dunque maturo il momento di lanciare una grande manifestazione pubblica, di popolo, che restitiuisca il diritto ai cittadini di dire “adesso basta! Non è questa la Siena che vogliamo?”
E se a promuovere e capeggiate una simile iniziativa foste proprio voi, i blogger, Lei, Eretico e Bastardo Senza Gloria non sarebbe utile a tutta la Città, per riaffermare la democrazia e la libertà di parola?
Nato sulle lastre.

Sottoscrivo in pieno le parole di Nato sulle lastre. Credo che ad oggi, una manifestazione come quella condotta lo scorso inverno da Piazza del Campo a Piazza Salimbeni potrebbe avere molte più adesioni e gettare lo zoccolo elettorale da cui far partire il movimento del governo ombra citato da Tucci nel suo post. Direi che sarebbe opportuno che da queste colonne, come da quelle dell’Eretico, di Fratello Illuminato e del sempre arguto ed indispensabile Prof. Grasso e magari anche del Cittadino Online, nascesse l’invito al ritrovo per una nuova manifestazione dei cittadini di questa città che vogliono ribadire la propria indipendenza da questo sistema di nefandezze. Reputo che questa potrebbe essere l’occasione per la partecipazione e la sostanziale legittimazione a capo dell’opposizione di alcuni dei personaggi citati qualche tempo fa, tipo l’avvocato DeMossi, se ne avrà l’intenzione. Il momento di muoversi è questo! Alla luce di tutto quello venuto fuori in questi giorni e con il redde rationem del bilancio da approvare a breve, direi che ci potrebbero davvero essere le premesse per qualcosa di interessante.
cominciamo da tutti i consiglieri di opposizione, se non ci stanno è altra cosa, li invitino i nostri valorosi blogger e il cittadino che devono aprire con loro il corteo
Mi sembra che dantes abbia perfettamente ragione, iniziamo a mettere insieme tutte le opposizioni, ricordando che sono il 60 per cento di chi ha votato, poi c’è un altra grande componente che non è andata a votare. Teoricamente ci sarebbero voti in abbondanza per cambiare veramente. Allora iniziamo a lavorare a gruppetti su temi specifici che costituiscano i programmi del domani e cerchiamo un leader che possa aggregare fin da ora molte forze che finora non hanno dialogato e non si sono unite pur avendo identità comuni.