La rubrica di Jonathan Livingstone – Se non si impara dalla storia si è condannati a ripetere ancora gli stessi errori

Caro Santo

ciò che sta accadendo fra la Fondazione e la Banca di Città mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, a quale livello di imbarbarimento culturale si è infine giunti.

La querelle fra i due soggetti (probabilmente insieme ad altri fattori) sta avendo riflessi oserei dire drammatici sul valore del titolo della Banca (ricordo che a certi livelli scatta il “trigger” della garanzia)

Stiamo assistendo alla recita dei dilettanti allo sbaraglio o al gioco dei quattro cantoni?

La trasparenza non può e non deve essere a scapito della “diligenza del buon padre di famiglia”, se qualcuno ancora si ricorda del suo significato.

Kennedy (il presidente Usa di cui si è ricordato qualche tempo fa il cinquatesimo anniversario della morte) diceva:”non negoziare per paura ma non avere paura di negoziare”.

Se non si impara dalla storia si è condannati a ripetere ancora gli stessi errori.

the best is yet to come

jl

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3 replies to “La rubrica di Jonathan Livingstone – Se non si impara dalla storia si è condannati a ripetere ancora gli stessi errori

  1. Richiamare alla “diligenza del buon padre di famiglia” un Ente come la Fondazione che ha preso a calci il precedente proprio statuto laddove si parla di salvaguardia del patrimonio fa onestamente sorridere. Come fa sorridere l’atteggiamento battagliero del suo Presidente che pare che non sappia che il suo predecessore si è sempre schierato a pelle di leopardo anche su decisioni che avrebbero potuto danneggiare l’ Ente che era stato chiamato a dirigere. Vogliamo ricordare gli ultimi atti assembleari del presidente Mancini – voto favorevole alle esternalizzazioni e voto favorevole all’abbattimento della soglia del 4% – senza dimenticare come, in fretta e furia, nonostante in scadenza di mandato ci si sia mossi per cambiare lo statuto lo scorso Agosto.
    Appare assai strano che l’attuale Presidente della Fondazione Mps non tenga conto, prima di scagliare i pochi dardi che gli hanno lasciato, del fatto che tutto questo sia accaduto prima del suo insediamento.
    Dato per assodato il fatto che la compagine azionaria che governa una società quotata in Borsa, possa essere suscettibile di variazioni e riassetti, credo che questo sia quello che sta accadendo in Banca Mps. Cosa accaduta in tante altre società e tranquillamente verificabile poiché variazioni oltre certe percentuali devono essere comunicate in Banca d’Italia. Credo che a colpi di codice civile o semplicemente impugnando quanto recitato dal vecchio statuto, lo statuto dovrebbe essere elemento di salvaguardia di qualunque ente o società, l’attuale consiglio della Fondazione dovrebbe prendere provvedimenti seri verso i predecessori – ricordate il documento sottoscritto da un po’ di consiglieri non in linea con l’operato del presidente? Ebbene erano gli stessi consiglieri che hanno contribuito a deliberare affinché la Fondazione arrivasse a trovarsi in queste condizioni – e in questo cammino dovrebbe essere affiancata da tutti i soggetti ed enti nominanti che un tempo quei nomi li hanno proposti per occuparsi del bene della Fondazione e, di conseguenza, della città. Alzi la mano chi ritiene che il passato consiglio abbia fatto fino in fondo il proprio dovere. Per il resto poiché il passato incide sempre nel presente e, nel nostro amaro caso, anche nel futuro, l’attuale Consiglio, una volta prese le distanze con il passato, deve cercare di fare del proprio meglio per raddrizzare una situazione tenendo però ben presente che la Fondazione è messa più o meno come era la Concordia, ovvero di fianco. Occorrono quindi concretezza nelle idee e velocità d’azione per evitare l’inabissamento.
    Inabissamento che, qualora avvenisse potrebbe essere imputato a chiunque ma non certo a chi dirige attualmente la Banca. La quale tra l’altro sta lavorando per evitare qualcosa di più o meno simile.

  2. Caro Santo
    solo una precisazione sempre per non dimenticare: l’attuale management della banca la governa da quasi 24 mesi.

    The best is yet to come.

    jl

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