Libero Contributo – LA TRIMESTRALE DEL MONTE FATTA CON I SE

Al punto dove sono arrivate le cose l’andamento del Monte sarebbe da prendere con minore patema d’animo. Se il Monte va bene o va male è una cosa che riguarda prevalentemente i soci e noi potremmo essere interessati, in qualche modo, a sapere se questi prenderanno o no idividenti. L’unico aspetto che il qualche modo ci coinvolge, ancora, sono quei 2,5 per cento di partecipazione della Fondazione (territorio) al capitale della Banca. E soprattutto il fatto che la presidente Mansi ha deciso, non sappiamo se tale decisione strategica sia stata presa con chi è dove, di partecipare all’aumento di capitale. E allora per l’ennesima volta siamo costretti a rimettere il “mondo sui piedi” e parlare di cose concrete, di numeri. Costretti perché le anticipazioni fatte da Viola sabato alla prova dei fatti non si sono rivelate fondate. Così l’amministratore delegato ci diceva la scorsa settimana: “Abbiamo un cauto ottimismo. E’ stato fatto un grande lavoro da tutti, si continua a farlo e qualche risultato consistente lo si comincia a vedere”.

Pierluigi Piccini
Pierluigi Piccini

Se per grande lavoro si intende le 21.000 aperture di conti fatte nel trimestre, ci sembra, francamente, un dato poco rilevante. Si perché2 1.000 diviso le 2334 filiali del Monte fanno 9 conti correnti a filiale. In più non sappiamo, perché non ce lo ha detto nessuno, quanti sono i conti correntiche nel frattempo sono stati chiusi. Questi risultati sono stati presi mentre la situazione continua a non girare. Facendo base trimestre su trimestre la perdita passa da 101,2 milioni a 174,1 milioni di euro e il margine di intermediazione primario come il margine della gestione finanziaria e assicurativa flettono entrambi di più del 10 per cento. Che la situazione non gira si è capito, altresì, dalla conferenza stampa che lo stesso Viola ha tenuto ieri. Conferenza stampa all’insegna del se, come se si cercassero dei giustificativi nei confronti del consiglio di amministrazione e dei soci. Sembra quasi che si tema qualcosa. Se non avessimo dovuto pagare gli interessi sui Bond, allora; se avessimo già fatto l’aumento di capitale, allora. Se non dovessi pagare la benzina per mandare avanti la mia macchina, allora costerebbe molto meno il costo della vettura. Se non dovessi pagare le gomme, allora. Dichiarazioni che sono state fatte nel silenzio più assordante del presidente Profumo. Situazione che mi ricorda i tempi del Mussari che quando le cose non andavano bene era sempre Antonio Vigni a dover parlare o chi per esso e ultimamente parlavano spesso.

Quindi, sarebbe possibile sapere, a fronte di questi andamenti, che confermano l’impossibilità da parte del Monte di pagare i dividendi in un prossimo futuro, perché la Fondazione ha deciso di investirci. Ce lo spieghino perché se ci fossero dei motivi, al di la di quelli “politici”, anche altri potrebbero decidere di investire. Se fosse un buon investimento perché non tentare. Ma ce lo dicano semplicemente come se fossimo delle matricole di economia che dovessero consigliare alla propria madre casalinga dove investire quei pochi soldi che le sono rimasti.

Pierluigi Piccini

 

3 replies to “Libero Contributo – LA TRIMESTRALE DEL MONTE FATTA CON I SE

  1. Buongiorno
    condivisbili i dubbi e le riflessioni del Dott. Piccini.

    Aggiungo solo a titolo informativo una “noticina” sul costo del personale.

    Le elaborazioni sono mie e sono basate su quanto esposto nel comunicato stampa pubblicato dalla banca il 12 maggio 2014.

    Nei prospetti contenuti nel CS si legge che il costo del personale è dimunuito a/a del 5,2% (e quindi il solito battage pubblicitario ecc. ecc.)

    Se rapportiamo gli importi in valore assoluto al numero dei dipendenti di fine periodo, definendo in sostanza una proxy del costo procapite la flessione si riduce all’1,3% e il restante 3,9% dove è finito? Niente niente che la campagna acquisti, piuttosto silente in questo caso, sia continuata a vantaggio di “mercenari” prezzolati ed emarginando ulteriormente i “montepaschini fedeli” nei secoli?

    Non c’è che dire una “ottima” gestione del personale…….

    Suggerisco sul tema di leggere il bellissimo libro scritto da Nardone,Milanese, Prato Previde ” L’azienda vincente” (il prof. Giorgio Nardone, luminare mondiale sul cambiamento abita e lavora ad Arezzo, se l’avessero coinvolto per tempo forse il destino della banca sarebbe stato diverso)….meditate gente meditate..

    the best is yet to come

    jl

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