Parte un’altra nuova rubrica, quella delle ELEZIONI. In questo spazio ospiterò i comunicati stampa che i candidati mi invieranno per la pubblicazione. Come mia regola darò uno spazio a tutti. Credo sia l’occasione per i cittadini per comprendere dove andrà Siena nei prossimi mesi.
RICEVO E PUBBLICO
Marco Falorni sarà il candidato sindaco di Impegno per Siena. La decisione è stata annunciata lunedì 15 aprile nel corso di una conferenza svoltasi al bar Conca d’Oro in Banchi di Sopra. Qui di seguito trascriviamo l’intervento tenuto in occasione da Falorni.
Sono nato a trenta metri da qui, in via dei Termini, che si chiama così perché c’è l’incrocio dei Terzi cittadini. E quindi questa scelta difficile, che le pressioni di tanti amici mi hanno indotto a compiere, è anche e soprattutto un atto d’amore per questa città, per Siena. E questo perché credevo ingiusto che non ci fosse in tutto il variegato panorama elettorale una proposta autentica di vero cambiamento.

Niente di personale nei confronti di nessuno, massima stima per Eugenio Neri, ma credo sia giusto da parte mia e da parte degli amici, dei collaboratori che mi stanno intorno, che mi hanno dato e mi daranno una mano, riappropriarsi di tutta la libertà di dire tutta la verità, su tutto: su Ampugnano, sull’Antonveneta, sul piano strutturale, sui bilanci comunali, la verità senza sconti sul passato per impostare, nelle condizioni in cui siamo e più correttamente possibile, il futuro.
Posso dire, e lo dico con fierezza, che Impegno per Siena raccoglie oggi l’eredità delle Liste Civiche Senesi del 2006, liste che per anni in consiglio comunale hanno condotto una lotta, perché è stata una lotta, contro un sistema che pareva invincibile,
Nel 2006 le Liste Civiche ottennero un risultato elettorale notevole, circa il 30 per cento, ma non sufficiente per governare; i senesi, legittimamente, fecero altre scelte. Oggi lo possiamo dire, perché è un dato di fatto, che se avessimo vinto nel 2006, non so come avremmo amministrato, meglio o peggio non lo so, ma la città sarebbe salva, perché non ci sarebbe stata l’Antonveneta, non sarebbe passata liscia l’operazione Antonveneta, che è stata la “madre di tutti i disastri”, anche se ce ne sono stati altri. E avremmo tutelato la centralità del Comune, che era un valore tradizionale di questa istituzione e di questa città. Invece, alla centralità del Comune si è sostituita, negli anni, la centralità del sistema, e si è confuso continuamente “il partito” con le istituzioni. Questo ha portato gravi conseguenze.
Io credo che per raddrizzare la rotta serva un giusto mix di novità e di esperienza. Qualche mese fa lo scrissi su un blog, sollevando un vespaio di consensi e di critiche, ma ne sono ancora convinto. Cioè ci vuole, sia nella figura del futuro sindaco, chiunque sia, sia nella squadra che lo dovrà aiutare, un giusto mix di novità e di esperienza. Novità, perché la classe dirigente ha bisogno di essere profondamente rinnovata. Esperienza, perché questa ci vuole sempre, nella vita come in politica e nell’amministrazione, non si possono mandare avanti dilettanti allo sbaraglio che credono di sapere tutto e non sanno niente, perché i disastri sarebbero sicuri.
La città deve tornare ad essere attrattiva come lo è stata nei secoli d’oro, attrattiva per i capitali e per le persone, in particolare per le persone che abbiano delle buone idee. Perché Siena è stata davvero una capitale europea quando è stata internazionale, un incrocio d’Europa. E credo che debba essere sentito dalla città come obiettivo di essere una capitale di fatto, non una capitale con il diplomino, che di questo non ce ne importa niente. Vogliamo tornare ad essere prima di tutto una città di cultura, poi capitale o no non deve essere scritto dentro una cornice. Quindi, rilancio autentico della cultura.
Ma soprattutto la città deve tornare ad essere libera, libera di potersi esprimere; i suoi abitanti devono tornare a dire la loro senza paura, non devono avere paura di candidarsi in nessuna lista, non devono avere paura di scrivere in nessun blog, mettendo la propria firma. La città deve tornare ad essere libera e liberare le sue migliori energie.
Ci tengo a dire che la contesa politica che stiamo per cominciare non sarà assolutamente una lotta contro la sinistra, e nemmeno contro il PD, dico anzi con candida sincerità che all’interno di IPS c’è una componente di sinistra forte, come c’è di centro e di destra, perché siamo una lista civica vera, Quindi non sarà una battaglia contro una parte politica, sarà un tentativo di rinnovo della classe dirigente che, si può dire senza tema di smentita, ha completamente fallito e ha fatto il danno della città non so per quante generazioni.
E allora bisogna puntare sul turismo,dare incentivazioni al turismo, non certo con la tassa di soggiorno. Vi ricordo che la tassa di soggiorno è stata introdotta con un solo voto contrario, vi lascio indovinare di chi era… E poi cultura vera, fatta con gente che ne capisce, che conosce, che ha contatti internazionali, che ha idee, che ha progetti. Per il Santa Maria della Scala abbiamo anche idee specifiche per rendere il complesso museale un organismo vivo, riprendendo in parte il progetto originario e aggiornandolo ai tempi di oggi.
Urbanistica e politica del traffico e della sosta, poi, sono cose che hanno una importanza fondamentale per il commercio e per tutta l’economia senese. L’urbanistica, così come è stata sciaguratamente gestita negli ultimi dieci-dodici anni, è stata un fattore che ha contribuito ad ingessare l’economia. Per fare un cambio di destinazione urbanistica,per esempio, bisogna vincere una lotteria. Bisogna sburocratizzare, aprire gli uffici, facilitare, incentivare. Traffico e sosta: vi voglio fare un solo esempio. Intorno alle mura di Lucca, ci sono tanti parcheggi a pagamento, e per le prime due ore si pagano appena dieci centesimi. C’è tutto il tempo di fare lo shopping, entrare dentro le mura, andare nei negozi e tornare alla vettura. Se i commercianti di dentro le mura votano per l’amministrazione di Lucca, non importa se di destra o di sinistra, fanno bene. Qui a Siena invece si salassa subito la prima ora di sosta. Va rovesciata la politica tariffaria. Si salassa la prima ora di sosta e i commercianti votano lo stesso l’amministrazione, e fanno male. Quindi non è Siena che deve cambiare, come dice qualcuno, sono i senesi che devono cambiare.
Ciò detto, bisogna aprire gli uffici, aprire le porte. E’ inammissibile che negli uffici aperti al pubblico ci siano delle porte chiuse. Serve massima trasparenza.
Non ci sono più soldi, come sapete, ci sono invece tanti debiti. Ma c’è modo e modo anche di amministrare i debiti, e se avremo l’onore e l’onere di doverlo fare, abbiamo intenzione di farlo bene. Servirà in ogni caso la collaborazione dei cittadini, perché senza quella non si va da nessuna parte. Nessuna amministrazione, di destra o di sinistra o civica, che prenda in mano una situazione così difficile come è quella di Siena oggi, potrà avere successo senza la collaborazione dei cittadini. Il prossimo sindaco dovrà parlare ai cittadini come se parlasse alla propria famiglia davanti al caminetto acceso, con sincerità, con verità, dicendo anche cose impopolari, ma necessarie. E servirà anche la collaborazione dei dipendenti comunali. Io la conosco la macchina comunale, e sono convintissimo che abbia grandi potenzialità, che sono state sottovalutate per anni, e che invece vanno valorizzate, vanno esaltate, basta ricorsi inutili all’esterno, bisogna responsabilizzare gli uffici, e i dipendenti comunali, nel loro stesso interesse, dovranno dare una grande collaborazione.
Ringrazio gli amici, che con coraggio autentico appoggiano IPS. Prossimamente ci sarà la presentazione del programma, dei candidati e del comitato elettorale, che è in formazione e che si annuncia veramente prestigioso.
Vorrei lanciare un appello, fare un’apertura a chi come noi può vantare nella sua storia personale e di gruppo una opposizione vera. Il vero cambiamento non può che venire da chi ha fatto vera opposizione. Perché chi ha fatto parte del sistema, magari anche in posizione defilata, non potrà fare il vero cambiamento, come non potrà assicurare un cambiamento autentico chi ha fatto opposizione per modo di dire, all’acqua di rose. Solo chi ha fatto opposizione vera, e voi sapete che in questa città non è stato facile e non lo è neanche ora, può dire e può essere credibile quando promette il vero cambiamento. Niente promesse di miracoli, perché non ci sono soldi. Chi promette opere pubbliche non è credibile. Noi promettiamo invece, questo sì, tanto impegno e tanta onestà. Il programma è nel nome della lista: Impegno per Siena!

Falorni invoca la veritità e la libertà di poterla dire. E fin qui non posso che condividere.
Trovo nel sito di Impegno per Siena la seguente frase di Falorni :
“La permanenza nella “coalizione Neri” avrebbe finito per limitare e condizionare anche la qualità del nostro impegno per il futuro; perché è difficile costruire il nuovo se non si possono additare liberamente e senza mezzi termini i gravissimi errori e le colpe maturate a danno della collettività senese.”
http://www.impegnopersiena.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1718:marco-falorni-e-il-candidato-sindaco-di-impegno-per-siena&catid=34:politica&Itemid=27
e ancora nel comunicato del blog del Santo di oggi , sempre a firma Falorni:
“..massima stima per Eugenio Neri, ma credo sia giusto da parte mia e da parte degli amici, dei collaboratori che mi stanno intorno, che mi hanno dato e mi daranno una mano, riappropriarsi di tutta la libertà di dire tutta la verità, su tutto”.
Dunque pare di capire che esistono in questa città liste e coalizioni che NON amano le verità, infatti Falorni dice chiaramente e senza possibilità di equivoco “massima stima(..), MA credo sia giusto riappropriarsi della verità” . Perché ha messo quel “ma”? Non era possibile, dunque, ri-appropriarsi della verità stando dentro quella coalizione da cui è venuto via? Direi che è inquietante.
Inoltre, sempre secondo Falorni, sembra che sia ” difficile costruire il nuovo se NON si possono additare liberamente i gravissimi errori e le colpe a danno della collettività” e sembra che sia proprio la coalizione sopra menzionata a porre limiti a questa libertà di “additare” errori e colpe. Credo che sarebbe opportuno spiegare meglio ai cittadini come mai vi siano ancora in giro liste che tentano in qualche modo di ostruire il lavoro di chi invece la verità la vuol tirare fuori a tutti i costi ( e direi che sarebbe anche opportuno farlo a questo punto della nostra storia!).
ma avete visto il corrierino del Neri? in pagina successiva alla copertina in tutta evidenza intervista al Cenni che dice che il Comune “torni la casa di tutti”, ma se ci andavano 6 mesi per avere appuntamento con lui?
Almeno il Ceccuzzi con il numerino, va bene, ammetteva rapidamente, ma poi quante ne ha fatte il “paonazzo del Nicchio”? Non è stato il peggiore sindaco della storia senese?
Il Neri si è fatto prendere per i fondelli, purtroppo. Peccato persona in gamba, ma la contrada non c’entra con la politica! Si vede che non ha seguito per niente i consigli comunali dei tempi del Cenni. Ne avrebbe sentito delle belle, mi creda, Dottore!
BRAVO MARCO! COME POTEVI CONTINUARE CON IL CENNI? MA CHE FAI AL BALLOTTAGGIO? TIENI BUONI RAPPORTI CON TUCCI E VIGNI MI RACCOMANDO! I GRILLINI NOSTRALI SONO BUONI, NON TRASCURARLI, LO SO CHE TU SEI DELLA VECCHIA SCUOLA, MA SE ANCHE TU HAI RIPUDIATO I PARTITI!
FORZA, UMILTA’, APERTURA?