Libero Contributo – Per questo a Siena vincono sempre gli altri…

Approfitto della possibilità che hai messo a disposizione di tutti per dare un contributo alla libera discussione.
Il tema che propongo è questo: esiste davvero un pensiero di opposizione a Siena?
Chiarisco.
A leggere certi battibecchi presenti sul tuo blog e su altri sembrerebbe proprio che qualcuno abbia interesse a creare una certa zizzania nelle file del fronte d’opposizione. E a guardar bene, pare proprio che le stilettate più insidiose avvengano – si direbbe – da ‘fuoco amico’.
Siena è Città fin troppo complicata per capirne a fondo i suoi meccanismi. Complicata e, aggiungo, fin troppo piccola, dove gli interessi personali, spesso, collimano e si intrecciano con questioni e interessi pubblici, dove l’adesione a quel circolo o a quella associazione (culturale, sportiva etc…) presuppone, più che una semplice opera di volontariato, un percorso (quasi obbligato) per tessere quella rete di relazioni utili per i propri tornaconto.Naturalmente niente di male, se tutto questo non andasse a scapito della collettività e dell’interesse comune, come le cronache passate ci raccontano…
Il coacervo di interessi ha portato a quella commistione affari&politica che pervade la nostra società in maniera tale da renderla bloccata a qualsiasi vera svolta: gli equilibri sono troppo delicati e a molti non conviene smuoverli veramente, rovesciando davvero – come si dice – il tavolo.
Del resto avrai notato come, almeno così pare, i veri scontri siano tutti interni al PD. Gli stessi alleati della colazione di centrosinistra (vincitrice alle scorse elezioni) non intervengono affatto sulla questione di una corretta governance della Fondazione.
E i gruppi di opposizione?
Ecco il punto. Una proposta articolata l’hanno fatta Tucci e Vigni, tentando di lanciare candidature condivise e cercando di dare consistenza alle voci fuori dal sistema (ma dentro il Consiglio Comunale, però).
Per il resto… direi poco.
A parte una candidatura dell’Avv. De Mossi (persona peraltro degnissima) nata sui blog, le opposizioni che hanno raccolto, attorno all’ottimo Dott. Neri, il 48% dei consensi al ballottaggio contro Valentini (e cioè per chiarezza: Nero su Bianco, Lista Siena Rinasce, Movimento Civico Senese, Moderati di Centrodestra, Fratelli d’Italia) cosa hanno detto, quali posizioni hanno preso nel merito della questione nomine Fondazione?
Pressochè silenzio assoluto.
E dei proclami che si leggevano durante la campagna elettorale, cosa è rimasto? Già finita la vis polemica? Già concluso l’impegno politico vòlto a creare l’alternanza?
Dei tanti ‘soloni’ che spesso si fan belli sulle pagine dei giornali, ai convegni..etc… chi si fa avanti ORA per serrare le fila e opporsi alle solite (ripeto: solite) logiche di spartizione, dove gli assetti e gli equilibri politici tutto governano e tutto sminestrano, e contano più dello sbandierato – a chiacchere – BENE COMUNE?

Serve una riflessione seria, altro che stitiche polemichette tra coloro che “vorrei, ma non possono”.

Ci dicano allora, a chiare lettere, senza prenderci in giro, che son capaci solo con lechiacchiere, visto che son bravi a invitare gli altri a andare avanti..perché a loro vien da ridere.

Cuor di Leone a Siena ne vedo pochi e ancor meno ne vedo capaci di assumersi la responsabilità di una leadership autorevole e non compromessa, forte al punto tale da non scendere a compromessi ‘indigeribili’….

Per questo a Siena vincono sempre gli altri…

Pippo Franco

2 replies to “Libero Contributo – Per questo a Siena vincono sempre gli altri…

  1. Un pensiero di opposizione esiste, ma il problema più grosso è che, oltre agli organi ed ai dirigenti di partito, anche nei substrati della dirigenza cittadina ci sono essenzialmente vassalli, valvassini e valvassori di chi comanda. In questo modo condizionano l’operato ed il comportamento della maggioranza della plebe che ha sempre un elemento di controllo prossimale. Non è facile quindi ribellarsi al giogo quando il nodo stringe direttamente la garrotta e seda la ribellione fin da subito. Fossero solo in alto si potrebbe pensare che dal basso ci fosse il tempo di coagulare un movimento. Non è certo impossibile, è però difficile per la gente comune riuscire a distaccarsi da una logica di controllo, ed anche di delega siamo onesti (del tipo che se pensi te anche per me, io mi risparmio la fatica). E’ questo che deve essere sconfitto: lo strisciante elemento di persuasione coercitiva secondo il quale se sei fuori dal coro sei portato per bocca e soprattutto contravvieni ai valori del bene comune (il loro s’intende!)

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