Caro Santo
la telenovela delle nomine in Fondazione Mps si è conclusa (o almeno così pare).
Nonostante le smentite, le affermazioni, gli spergiuri dei diversi protagonisti, incluso un signore di Firenze che vorrebbe diventare presidente del consiglio (a questo proposito non è che il rimedio sia peggiore del male? mah…), anche a questo giro la “partitocrazia” o meglio la “correntocrazia” (si può dire così?) del partito egemone in Siena ha spadroneggiato (basta leggere i diversi organi di stampa e non). Non entro nel merito della nomina delle singole persone altrimenti mi adeguerei al pessimo comportamento prima ricordato; attendo pazientemente il piano d’impresa della Fondazione e su questo si potrà esprimere un più compiuto apprezzamento.
A margine noto invece come la stampa, più o meno di regime, abbia evidenziato come il past candidato presidente alla presidenza della Fondazione fosse “inviso” alla volpe (circa il parere del gatto nulla è trapelato o almeno così sembra) della banca di città che invece avrebbe subito manifestato il proprio compiacimento per la nuova “rosea” presidentessa (al riguardo che si dice nel grossetano? la produzione dell’industria di famiglia non sembrerebbe proprio tarallucci e vino); si tratta di un indizio o di un caso?
Alle prossime settimane l’ardua sentenza….
Nel frattempo the best is yet to come.
PS: una segnalazione per il Professore: per quanto a mia conoscenza uno dei membri della nuova D.A. vanta una solida competenza bancaria e non è tipo da chinare il capo se non condivide le decisioni; quindi attendiamo conferme nel tempo mirabile virtù.
jl

