Libero Contributo – Ecco perché Enrico Tucci è d’accordo con Siena Capitale della Cultura 2019

Caro Enrico, come vedi pubblico la tua lettera. Ti devo dire purtroppo che non sono d’accordo con te quando dici: “Una montagna di soldi in mano ai soliti noti, questo è il timore tuo, di molti ed ovviamente anche mio. Ma questa paura non ci deve condizionare,…” Ti comunico che io non ho paura, purtroppo ho la certezza che questa amministrazione, almeno gli uomini che ora esprime non sarà in grado di gestire un evento del genere. Basta guardare come hanno sistemato il Santa Maria della Scala ridotto a mero contenitore per degustazioni culinarie, oppure la grande capacità di analisi che hanno avuto con l’acquisto di Anton Veneta. Io come sempre sarò osservatore di questa cosa, ho la sensazione di avere ragione, ma come sai CASSANDRA fece una brutta fine. Comunque in qualche modo bisogna ripartire, ma non credo che questi siano gli uomini giustiper Siena. 

RICEVO E PUBBLICO

Caro Santo,
ora che stiamo finalmente per sapere se Siena sarà selezionata tra le poche finaliste che si contenderanno nei prossimi mesi la candidatura italiana a Capitale Europea della Cultura 2019, vorrei chiarire una volta per tutte le ragioni per cui, pur dall’opposizione, ho aderito subito a questo progetto, quando ancora il disastro di Siena non si era palesato appieno.Manifesto_foto
In discussione fatte in passato con molti amici, primo tra tutti Fabrizio Mezzedimi, spesso questa idea era stata evocata, senza andare oltre la enunciazione, ma sempre condivendone il fascino. In questi giorni, lavorando al bilancio, ci rendiamo conto di quanto i dieci anni di amministrazione Cenni siano stati incredibilmente disastrosi, ma per la legge dei grandi numeri, anche l’amministrazione Cenni una idea buona l’ha avuta tra tante idiozie ed è per l’appunto il lancio di questa candidatura. Le idee buone da sole non bastano se non ci sono le persone capaci di portarle avanti e a compimento e, spero di non sbagliarmi, il Prof. Sacco mi sembra la persona giusta al posto giusto. Quando, in commissione Cultura, abbiamo avuto modo di ascoltarlo ed interrogarlo ed abbiamo preso visione del dossier di candidatura per quanto mi riguarda ho avuto l’impressione che fosse stato fatto un ottimo lavoro, con idee molto chiare e spunti originali e che Siena abbia buone possibilità di passare la prima selezione e poi giocarsela. Credo di poter dire che anche gli altri consiglieri di minoranza presenti, mi ricordo Corsi, Giordano e credo Staderini, siano rimasti favorevolmente impressionati. Devo dire che ho anche molto apprezzato il fatto che Sacco, nel periodo buio della gestione del Commissario, che di certo niente ha fatto per incoraggiarlo, sia rimasto al suo posto a lavorare senza retribuzione né sicurezza del futuro. Sinceramente non credo che avrebbe incontrato eccessive difficoltà ad accasarsi presso qualche altra città candidata, magari una di quelle che hanno già speso qualche milione di euro. Sacco ha dimostrato di essere stato sincero quando diceva di puntare su Siena e di questi tempi non mi sembra poco. Vorrei andare ora direttamente al punto che ci preoccupa maggiormente e a ragione, visti i trascorsi di questa città, ovvero i soldi. Dal sindaco abbiamo appreso che finora sono stati spesi 400.000 euro, solo in piccola parte provenienti dal bilancio comunale. Ho un impegno personale del presidente della commissione Cultura Rita Petti perché il dettaglio delle spese venga fornito ai consiglieri comunali, anche perché la delibera pubblicata non lo chiarisce, ma ad ogni buon conto nei giorni scorsi ho presentato una interrogazione in proposito. Se poi Siena passerà la prima selezione è già pronto un finanziamento regionale di oltre un milione di euro, mentre in caso di vittoria sono a disposizione quaranta milioni di euro sempre dalla regione Toscana, oltre a fondi europei sembra di pari entità. Sacco, che non scordiamolo è un economista, nella sua audizione si è dichiarato sicuro di un analogo afflusso di fondi privati in caso di designazione. Una montagna di soldi, almeno ora che siamo ridotti a raschiare il fondo del barile. Una montagna di soldi in mano ai soliti noti, questo è il timore tuo, di molti ed ovviamente anche mio. Ma questa paura non ci deve condizionare, deve invece stimolarci, anche aiutati dalle severe regole europee in tema di gestione dei fondi in queste situazioni, ad esercitare una forte ed inflessibile azione di controllo e di legalità, coinvolgendo l’opinione pubblica e pretendendo che tutta la città sia partecipe di questa avventura, senza preclusioni di sorta. E poi chi lo dice che nel 2019 ci sia sempre il sistema Siena al potere?

Dall'inviato VICO
Dall’inviato VICO
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