la Rubrica di Mara Morini – LE AVVENTURE SENESI DI PINOCCHIO: “IL RESPONSO DELLA FATA DAI CAPELLI TURCHINI”.

E giunsero la Fata dai capelli turchini e i giurati e Pinocchio, già in piedi, stretto nel suo vestitino di carta, con le orecchie già di ciuchino, disse:

Mara in versione Fata Turchina

“Giurin giuretto, Signori giudici e, mia cara Fatina, nel Paese dei Balocchi ho superato brillantemente l’esame!”.

 

“Ho studiato! Lo giuro! E ho l’abbecedario che mi avete donato 2 anni or sono ce l’ho ancora, non l’ho venduto al mercato!”

 

“Ho sanato una situazione difficile per il Paese dei Balocchi. Una situazione che ho ereditato, tra l’altro!”

 

“Ho messo in vendita i gioielli di famiglia e ho risanato le casse!.”

 

“Certo, bè, qualcuno dovrà ancora pagarmi, non si è ancora deciso di comprare sapete? Ma io sono certo che li riceverò e, quindi, li ho già iscritti a saldo!”.

 

“Ho risparmiato, giuro che ho risparmiato!”

 

“Guardate, ho un maialino nuovo e più grande, dove rimetto tutti i zecchini che affamo di quà e di là ai servitori del Palazzo, scansafatiche che non sono altro! e non ho concesso premi, giuro, solo qualche regalino, ma per fine anno… e a chi se lo meritava davvero!!!”.

 

“Ho tagliato tutto, tutto tutto! Mi concedo solo qualche giretto in bici o corsettina con il Gatto e la Volpe, qualche leccornia, un bicchiere di vino, che fa bene alla salute”

“Ho anche creato lavoro… cedendo molte commesse ad altre botteghe, perché sono generoso”.

 

“Ho seguito le vostre indicazioni, non volevo mica ingannarvi, Fatina tu mi credi vero? E’ solo un punto secondario!”

 

“Le bugie” – disse la Fatina dai capelli turchini – “o Pinocchio mio! ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l’appunto è di quelle che hanno il naso lungo”.

 

“Pensavi che io, la tua Fata turchina, non me ne accorgessi, e che avresti burlato tutto il Paese dei Balocchi?”.

 

“Guarda le tue orecchie” – e gli porse uno specchio – “Sono già diventate quelle di un somaro, e presto in somaro ti trasformerai e io, la tua cara Fatina? Io ti avevo avvertito Pinocchio! Dopo 2 anni ti saresti svegliato somaro e non più burattino soltanto, un somaro burattino…”

 

“Pensavi che a divertirti da mane a sera giù lungo i saliscendi e a sotterrar zecchini insieme al Gatto e la Volpe nel Campo, a far burla dei libri mastri di bottega, sarebbero diventati un albero carico di zecchini d’oro? Oppure che non si sarebbero trovate le buche?”

 

“Povero Geppetto che è tanto malato ed è in ristrettezze, povero Paese dei Balocchi! Che dispiacere che tu dica sempre bugie!”.

 

“Pensavi di raccontare dei briganti di questa città, di raccontar favolette, e ad ogni bugia il naso si allungava ancora e ancora, tanto da non permetterti più di girar la testa nella Stanza”.

 

“Non basteranno migliaia di picchi a ridurlo, e soprattutto non c’è più tempo”.

 

E Pinocchio piangeva forte per la disperazione, mentre il cocchiere del carro, presolo, lo conduceva con il Gatto e la Volpe alla piazza del mercato per venderli.

 

 

 

 

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