Libero Contributo – Quando Valentini ringraziò Tucci e fece la serenata a Pietraserena

Per quanto riguarda l’intervento del professor Buccianti, che faceva parte del mio comitato elettorale nel 2013, lo condivido in pieno, ed apprezzo la sua coerenza ad unire le forze, come del resto feci anch’io scegliendo al ballottaggio il candidato Neri. Quello che non condivido è che l’appello “all’unità di intenti” venga da coloro che hanno lavorato per la divisione e gli organi di informazione di un anno fa lo dimostrano.

Penso, a questo proposito, che sia opportuno fare alcune precisazioni riguardo alle elezioni amministrative del 2013 a Siena, fatti non poi tanto lontani, si tratta di circa un anno fa.

Mi piace sempre documentare ciò che affermo, questo nel rispetto dei lettori, degli elettori e di coloro che non sono andati a votare per l’occasione storica del ballottaggio del 2013. Da tenere presente che l’associazione “Pietraserena” appoggiava la lista “Cittadini di Siena”, che aveva candidato a sindaco Enrico Tucci.

Partiamo dai numeri del ballottaggio:

Eugenio Neri 11.146 voti

Bruno Valentini 12.076 voti

Differenza  930 voti

L’astensionismo fu il primo partito, ma come si sa se a votare si va in tre, vince chi prende due voti. Anche se il resto è stato a casa.

Scorriamo alcuni titoli degli organi di informazione di quei quindici giorni

Il Cittadinoonline 29 maggio 2013 post delle ore 18,56

“Cittadini di Siena ed Enrico Tucci ringraziano gli elettori. Il gruppo si mette a disposizione della comunità come punto di aggregazione e di riferimento”. E all’interno si legge: “Ringraziamo anche quel 30 per cento ed oltre di elettori  che non hanno votato perché hanno mandato alle forze politiche un messaggio per quanto ci riguarda molto chiaro… (…)”. Con i messaggi non si vincono le elezioni, le elezioni si vincono con i voti.

La Nazione Siena 31 maggio 2013 pagina 3

“Enrico Tucci (Cittadini di Siena) Serve una rottura con il passato, nessun apparentamento”.

E All’interno: “Conferma di non voler fare apparentamenti con nessuno Enrico Tucci. Starà a guardare (…)”.

La Nazione Siena 2 giugno 2013

“Valentini: avanti con i progetti. Non cediamo al potere”. Ed all’interno si legge: “A questo punto – commenta Valentini – c’è quasi da guardare con ammirazione a Tucci e i suoi, che resistono alle sirene del potere, forti di una scelta etica. Per me l’apparentamento è sulle cose da fare e penso che sul programma  possano trovarsi punti di convergenza. A PIETRASERENA DICO CHE ANCHE LA MIA SCELTA DELLA PROSSIMA CLASSE DIRIGENTE SARA’ MERITOCRATICA, SULLE COMPETENZE”.

Corriere di Siena 3 giugno 2013

“Appello delle liste civiche: l’astensione è un voto al vecchio sistema”.

“Tucci sta lavorando per il Sistema Siena. Per noi è imperdonabile stare alla finestra”.

Corriere Fiorentino 8 giugno 2013

“Siena: il Pd dei separati in casa contro l’alleanza di tutti gli ex”.

E all’interno si legge: “(…) Ma l’incognita è l’astensione, pur in una città come Siena ad alta partecipazione elettorale. Ci sono infatti tre candidati del primo turno che stanno invitando i loro elettori ad andare al mare. Laura Vigni della Sinistra, Michele Pinassi del M5S ed Enrico Tucci con la sua lista civica”.

Corriere di Siena 11 giugno 2013

“Opposizione con 5Stelle e  Sinistra per Siena. Enrico Tucci chiama a raccolta i ‘duri e puri’ per contrastare i vincitori”.

Corriere di Siena 13 giugno 2013

“Ho mantenuto ciò che ho promesso. Nessun patto con il sistema Siena”.

E all’interno si legge: “Enrico Tucci, leader di Cittadini di Siena, non è stato mai chiamato in causa così tanto, come nella fase post elettorale, a fronte dei risultati del ballottaggio. Perché per molti osservatori il suo bel serbatoio di voti, nel caso in cui fosse stato canalizzato, sarebbe stato decisivo per far pendere la bilancia dalla parte di Eugenio Neri”.

Ad oggi, in Italia, si governa dopo aver vinto le elezioni. Al ballottaggio ci vanno in due,  se a votare ci vanno tre elettori, vince il candidato che prende due voti. Quindi se l’intenzione di TucciSemplici & C., era di cambiare davvero sapevano come fare.

Per quanto mi riguarda, ho sempre espresso la mie opinioni in consiglio comunale, perché sono consigliere comunale; mi sono presentato quattro volte e sono sempre stato eletto, a differenza di altri che si sono candidati più volte e non sono stati eletti. Un motivo ci sarà.

La sede dove ho ritenuto opportuno esprimermi è il consiglio comunale, non ho tempo di fare vasche per il corso, in su e giù, a fermare le persone.

Anche per quanto riguarda i miei interventi sulla Banca Mps, li ho fatti nella sede istituzionale dove ero stato eletto, e gli atti sono lì a confermarlo.

Per quanto riguarda “unire le forze”. Solo un anno fa, Tucci cercò l’alleanza con M5S e Sinistra per Siena, in tutto quattro consiglieri comunali. E’ questo il modo di unire le forze? Con quattro amici al bar non si cambia il mondo e non si va al governo! Non a caso Valentini, dopo il primo turno, ringraziò pubblicamente “Tucci e i suoi” di aver invitato i suoi elettori ad indossare pinne ed occhiali ed andare al mare per il ballottaggio.

Per quanto riguarda i “buoni pastori”, la perfezione non è di questo mondo, esiste però il momento delle scelte e qui bisognava scegliere, e tra Valentini e Neri, colui che tagliava con il passato non era certo Valentini, come i fatti stanno oggi dimostrando, quindi favorirlo con l’astensione è stato un errore politico. Infine “le idee credibili per il futuro” si realizzano governando e quindi prendendo la maggioranza dei voti, non disertando le urne.

Questi sono i fatti documentati. Sulle motivazioni di favorire così il candidato Valentini, in una occasione storica come il ballottaggio del 2013, ognuno faccia le sue riflessioni, non azzardo ipotesi.

Marco Falorni

Marco Falorni
Marco Falorni

3 replies to “Libero Contributo – Quando Valentini ringraziò Tucci e fece la serenata a Pietraserena

  1. Caro Falorni, mio eletto, ha sempre le carte in regola, non c’è dubbio, mentre quel gruppo devo dire che si era già distinto all’epoca Ceccuzzi nella sua ambiguità. Forse motivata, intendiamoci. Chi poteva pensare che il Signore della Politica senese facesse una fine così miseranda? E poi Valentini, come non vincerà con la poderosa macchina da guerra Piddina?
    E’ il gruppo del realismo politico, per così dire, che non è stato forse favorito dagli eventi e dal movimentismo un po’ esagerato (come le manifestazioni da soli, fino alle ultime candidature per Fondazione, sempre da soli, votate perciò all’insuccesso). Ma io mi ricordo bene interventi di Mario Ascheri anche a favore delle coalizioni da stato di necessità come a livello nazionale (ma nella chiarezza, non con operazioni spericolate come ha segnalato Lei). Qui è Ceccuzzi che è stato politico al di sotto della fama di cui gode. E si meritò il crollo. Valentini galleggia, ma l’opposizione mi sembra che affondi, che è cosa anche più grave.
    Quindi Lei ha le carte in regola, ma deve spiegare com’è che si alleò con Cenni e come si arrivò al candidato del Nicchio. Professionista serio, per carità, ma anche solo da come ha motivato l’appoggio di Cenni non mi sembra molto prudente. Qui c’è bisogno di persone che abbiano sensisbilità politica profonda, prudenza e sapienza, non politici di professione, ma neppure tecnici, da riservare agli assessorati. Non possiamo vivere di improvvisazione. Infatti, anche i 5stelle non hanno dato gran prova, a parte la grave scelta di andare al mare.
    Conclusione? Ci va chiarezza sempre: chi ha candidato Eugenio Neri s’è mai saputo? Lei ad esempio sa come ci si arrivò?
    Molti cittadini di base, come sono io, pensa che chi ha avuto le mani in pasta in questi anni, anche all’opposizione dovrebbe fare un passo indietro. Per non far nomi, Piccini va utilizzato per la ripresa della città, ma non nel ruolo di sindaco: ha troppe incrostazioni personali nel suo passato.

  2. Egr. Falorni, da lei non accetto critiche agli anonimi, dato che anche nel suo sito le usa spesso. Io intanto il nome lo metto, il cognome quando anche gli altri faranno uguale. Devo dire che ha fatto un’altra figura cacina, si e’ contraddetto da solo. In tutta la sua lunga esposizione di articoli di giornali (quelli che a volte ha criticato anche lei per il loro schieramento), non c’e’ mai richiamata Pietraserena, se non in un commento di Valentini sulla necessita’ di meritocrazia (cosa giusta ma da lui non applicata). Quindi lei ha finito per ammettere che tutto nasce da una sua antipatia per Pietraserena, o, come penso, non e’ tutta farina del suo sacco, cose che non interessano a nessuno. Dia retta a me, la chiuda qui, piu’ va avanti e piu’ si imbrodola. E consiglio anche a Pietraserena, di cui non prendo le parti ma agisco solo perche’ non amo le strumentalizzazioni, di evitare questo che qualcuno definisce bene “scontro di titani”. Anche io chiudo qui. Buone cose a tutti.

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