La Rubrica di Mara Morini – SANTA MARIA DELLA SCALA: MA ALLORA E’ PROPRIO UN VIZIO…..!!!

E qualcosa è sfuggita davvero al Pd senese, proprio come dicevo qualche tempo fa, sulla pratica diffusa e bocciata negli ultimi tempi da molte correnti politiche e dai professionisti stessi dell’uso di affidamenti di servizi comunali con le offerte al ribasso, quando non al massimo ribasso.

Mara in Palestra si prepara a nuove sfide

Prive di garanzia per i lavoratori, di tutele dell’occupazione, foriere di ritardi e varianti spesso molto costose e fortemente rischiose nel campo della leale concorrenza, della qualità delle prestazioni e del generarsi di situazioni di corruzione e malaffare. Mara in Palestra si prepara a nuove sfide

E in ultimo, dopo la gara deserta per l’affidamento dei servizi di accoglienza al Santa Maria alla Scala, per oggettiva impossibilità alla partecipazione di alcuna società, azienda, cooperativa, o chicchessia, che potesse ottenere profitti o almeno mantenersi a pari a fine gestione con la miseria offerta dal Comune di Siena a base gara (al ribasso ovviamente) e le pretese richieste.

E’ probabile che sia stata anche una mossa voluta dall’amministrazione, gare al di sotto dei € 200.000 sono gare sottosoglia comunitaria e passano più inosservate in termini di obblighi procedurali di trasparenza e comunicazione non limitate al territorio nazionale.

Un duro colpo non c’è che dire alla vigilia degli Stati Generali della Cultura e per questo lasciato un po’ cadere nel dimenticatoio.

In verità la questione è grave per più motivazioni, in breve e in via temporale: il Complesso avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello per la Cultura e il turismo d’arte della Città in sede di insediamento di questa amministrazione; vetrina con la sua posizione strategica sulla collina del Duomo e per la sua storica funzione di spedale per i pellegrini della Via Francigena in occasione della candidatura a Capitale europea della cultura 2019; luogo di proposta e di lancio di tutta una serie di iniziative post-sconfitta individuate da un fantomatico Bidbook-Piano B rimasto sconosciuto; e ancora, ad oggi attualissimo, centro di incontro e aggregazione delle componenti e dei dibattiti in occasione degli Stati Generali della Cultura e possibile oggetto di destinazione del famoso milione che verrà dal Ministero dei beni culturali come premio di consolazione volto proprio a non far perdere quanto prodotto sinora dalle amministrazioni della città coinvolte nella competizione europea.

È grave, non credete? Sarebbe dovuto essere tutto questo e non è niente di questo.

E alle condizioni dettate da questa amministrazione, non si trova neppure un gestore dei servizi e tra un mesetto neanche scade anche la proroga all’attuale, Opera Laboratori Fiorentini, che 3 mesi si è aggiudicata una gara “a breve termine” e che non ha presentato neppure offerta per la successiva, appena andata a vuoto. Eppure innegabile che abbia le possibilità di gestire e promuovere il Complesso museale vista l’esperienza sul campo.

Le motivazioni dell’impossibilità oggettiva, non teorica, della presentazione di offerte e di gestione nei termini indicati dal bando per i servizi di accoglienza del Santa Maria alla Scala, scaduto il 26 marzo e proposto dall’attuale amministrazione, sono state illustrate da subito nel mio precedente scritto, in cui ho tentato di immedesimarmi in un imprenditore che si trova a valutare e ponderare la partecipazione o meno alla gara con ben in mente un obiettivo: se non guadagnarci almeno non rimetterci.

Facendo anche una proporzione rispetto al capitolato della precedente aggiudicazione di Opera Laboratori Fiorentini si giunge ad una amara conclusione: incompetenza assoluta di programmazione e pianificazione economico-finanziaria che si riscontra in tante altre politiche di questa amministrazione, di tutta questa amministrazione, la dirigenza non si senta esclusa, da quelle di gestione quotidiana della cosa pubblica a quelle più innovative come il “bike-sharing”, a quelle di sviluppo come la proposta di gestione ad un privato della Fortezza Medicea che necessita al suo interno di interventi strutturali anche consistenti per € 20.000,00 per 5 anni comprensivi della realizzazione di una tensostruttura semi-permanente alla infinita tela di Penelope del Santa Maria alla Scala e dell’Enoteca Italiana.

E bada bene, tutto questo si ripercuote di riflesso sui bilanci della ns Città.

Meglio il bicilindrico dell’elettrico

 E poi ci indigniamo quando uno storico d’arte come Philippe Daverio, invitato ad una conferenza all’Accademia dei Rozzi, si riserva di spendere due parole sul destino del Complesso Museale del Santa Maria alla Scala; oppure ci meravigliamo della mancata presenza del direttore generale dei musei del ministero dei beni culturali, l’architetto Ugo Soragni alla medesima conferenza, che si limita ad una lettera di saluti e intenti molto generali perchè l’amministrazione competente fa mancare un chiaro progetto per l’antico Spedale, di cui non si conosce ancora dopo quasi tre anni la forma che dovrà assumere nonostante i lavori di una “commissione cultura” creata ad hoc e un atto di indirizzo approvato il 24 luglio scorso.

Ma Brunetto non demorde, e nonostante quella che definisco una politica scandalosa e poco trasparente, pericolosa, gravemente pericolosa, perché turismo e cultura sono le poche fonti di reddito e ricchezza che possiamo esperire per il futuro della ns città e dei giovani, sempre più costretti a trovare altrove di che vivere, qualche giorno prima della scadenza della gara qui incriminata, informa i componenti la commissione cultura e in seguito i consiglieri comunali della volontà di aprire un bando internazionale per la ricerca di un direttore generale da affiancare ad un comitato scientifico per risolvere il bandolo della matassa Santa Maria alla Scala.

Un ennesimo Super-eroe, con poteri divini stavolta, in grado di moltiplicare i denari e le intellighenzie, da chiedere in grazia nel pellegrinaggio lungo la Via Francigena all’apertura del prossimo Giubileo.

Dovremo aspettare l’8 dicembre.

Mara Morini

Mi perdoni l’Eretico se mutuo dal suo stile la tecnica del PS, ma questo in segno di stima e l’occasione è troppo ghiotta:

PS 1: Don Brunetto crede ancora che la propria classe dirigente sia all’altezza della situazione?

PS 2: Don Brunetto crede ancora che i suoi due pupilli all’interno della Giunta siano in grado di rilanciare i due settori su cui Siena sarebbe dovuta risorgere?

PS 3: Il candidato PD per il Consiglio regionale, aspirante in Giunta, Stefano Scaramelli, visto che oggi pomeriggio si trovava a distribuire volantini in p.zza Matteotti con tanto di camper e Juri Bettolini al seguito, ha nulla da commentare sui disastri dell’amico Don Brunetto? Cosa può dirci su come ha gestito le vicende del Santa Maria della Scala? Oppure su come ha gestito i rapporti con il personale del Comune di Siena? Oppure ancora, visto che nel volantino che distribuisce il candidato Scaramelli ci dice di essere “… cresciuto nell’ambito delle contrade”, ha nulla da dirci su come si è mosso nei due anni il mitico Don Brunetto proprio all’interno del mondo delle Contrade? E infine, visto che prima di diventare Sindaco ha anche avuto la delega di Assessore al Turismo, crede forse anche lui che la promozione di un territorio si faccia a suon di sbicchierate e zumba? … e magari con anche una bisaccia del pellegrino ogni tanto…

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