Ricevo e pubblico da un lettore attento
A questo punto conviene fare un po’ di storia. Storia locale degli ultimi anni per capire meglio ciò che sta accadendo e per ricordare. Da ricordare è il modo con cui è avvenuta prima la candidatura di Valentini e poi l’elezione a sindaco di Siena. La città era, come è ora, dentro una tragedia, procurata dagli amministratori del PD, quella della perdita della Banca senese e della riduzione ai minimi termini della Fondazione Monte. Il tutto avviene dopo più di un anno di commissario, inutile e un avviso di garanzia che aveva colpito Franco Ceccuzzi per dei fatti avvenuti a Salerno. A seguito di questo avviso giudiziario Ceccuzzi si ritira dalla corsa per la candidatura a Sindaco lasciando via libera al renziano Velentini. Valentini che interpreta il ruolo del rinnovatore, pur essendo stato per lungo tempo sindaco e facendo parte degli organi dirigenti del PD senese, nello stesso modo con cui oggi Scaramelli si candida a consigliere regionale. Quindi rottamazione, nessuna presunta responsabilità per il passato perché se c’era dormiva, cambiamento e stabilità unita a un progetto strategico di rilancio del territorio. Ebbene proviamo a tirare le somme. Rottamazione, non diremmo proprio, sono rimaste in essere tutte le vecchie divisioni che hanno portato, da un lato, a ingessare il consiglio comunale e dall’altro, a utilizzare i soliti nomi per una contrapposizione correntizia. Potremo parlare di Intesa o il carosello di dichiarazioni e smentite sui nomi che hanno accompagnato le nomine sia in Fondazione che in Banca. Tralasciando le incomprensibili esternazioni, fatte dal direttore Valentini, sui passaggi gestionali del Monte, non le vogliamo ricordare è bene stendere un velo pietoso. O i silenzi che hanno seguito questioni come la Sansedoni, forse perché troppi erano i dirigenti del PD e non solo, coinvolti. Il progetto strategico per il rilancio del territorio, quale? Forse il 2019 con la capitale europea della cultura? Il Santa Maria della Scala dove non si sa, per le divisioni interne al PD, cosa succederà. Si viaggia a vista! La mancanza di una visione strategica e delle lotte interne al PD (il valzer delle responsabilità nella struttura amministrativa) che tutto rapporta al quotidiano non permette di attirare nessun vero investitore privato. O vogliamo parlare dell’outlet, del mancato progetto dello stadio o delle doti salvifiche della Bassilichi, ogni giorno parte un treno che si ferma regolarmente alla stazione successiva. Stabilità, bene, con l’avviso di garanzia per presunto falso in atto pubblico e omissione d’ufficio, anche questo aspetto della elezione di Valentini a sindaco di Siena va a farsi friggere. Almeno quello del Ceccuzzi non è un avviso legato ad un attività amministrativa, come dire, è collaterale, ma per Valentini sindaco in carica si presume falso in atto pubblico: non è proprio la stessa cosa.
Quindi, uscendo dal personale vediamo cosa ha “regalato” il PD a Siena: nessuna stabilità politica, meno che mai, una visione strategica, in compenso ha distrutto la banca di Siena e ridotto ai minimi termini una Fondazione ed è riuscito, il PD, a togliere dal futuro dei senesi la tranquillità che gli ha accompagnati per secoli. Il nuovo “salvatore” sempre del PD si chiama Scaramelli con la roulotte, le immagini e il cibo: il consumo come medicamento salvifico, viaggiate e mangiate, mangiate e viaggiate “di doman non c’è certezza”. Hawk eyes
Votare Scaramelli è come votare Valentini