Ricevo e pubblico questo articolo dalla Confcommercio di Siena, articolo ispirato ai fatti di cronaca di questi giorni.
- “C’è un problema: ovvero quello di un sistema normativo che non garantisce pene adeguate a chi si macchia di certi reati. Le maglie della legge sono talmente larghe da rendere vano anche l’impegno delle Forze dell’Ordine. La classe politica di questo paese, se c’è, ha il dovere di rendere la vita dei suoi cittadini più degna di un paese civile”.
- “La questione sicurezza è sempre più cogente. Questo è ciò con cui tutta la comunità deve confrontarsi. Conosciamo bene le statistiche ufficiali della Prefettura che indicano una diminuzione di reati nel 2016. E ringraziamo moltissimo le Forze dell’Ordine per il lavoro encomiabile che svolgono considerando la vastità del territorio da presidiare e le risorse a disposizione. C’è un senso di insicurezza che cresce con il quale dobbiamo confrontarci”.
Così interviene Confcommercio Siena sui fatti di cronaca di questi giorni riportati dalla stampa locale.
- “Non si può e non si deve cadere nella trappola dell’assuefazione, come talvolta può accadere di fronte ad eventi negativi che si reiterano nel tempo, al punto che nell’immaginario collettivo divengono “La normalità” – fa notare l’associazione – Purtroppo quello che registriamo noi è che il comune cittadino si sente più indifeso, sempre più in balia di malavitosi pronti ad entrare in casa (con danni economici ma soprattutto psicologici) o a sfondare la vetrina dell’attività facendo un danno enormemente più rilevante rispetto al furto di pochi spiccioli ed accentuando la sensazione di impotenza di fronte al ripetersi di questi episodi”.
“C’è un problema e una colpa – e usiamo questo termine senza reticenze – Ovvero quello di un sistema normativo che non garantisce pene adeguate a chi si macchia di certi reati. Le maglie della legge sono talmente larghe da rendere vano anche l’impegno delle Forze dell’Ordine. La classe politica di questo paese, se c’è, ha il dovere di rendere la vita dei suoi cittadini (almeno su questo tema) più degna di un paese civile. Svaligiare un appartamento o un negozio, fare un furto o una rapina sono reati? Sì. La pena allora sia rapida, certa e severa”.
- “Vorremmo vivere in un territorio in cui quotidianamente la stampa non ci rende noto il “bollettino di guerra” del giorno prima tra appartamenti ripuliti in serie, negozi sfasciati (magari con automezzi rubati usati a mò di ariete) ed altri eventi di tipo criminoso. E non è certo colpa della stampa, il cui compito è giustamente di informare”.
- “E’ moralmente, civilmente corretto che un soggetto, arrestato in flagranza di reato circoli liberamente dopo poche ore e si metta a reiterarlo? Quale disincentivo rappresenta la pena se questa, con mille motivazioni, non viene mai scontata? Quale integrazione vogliamo creare se consentiamo a cittadini stranieri di delinquere in Italia sapendo che per uno che finisce in carcere dieci la fanno franca? Questa non è integrazione, è rendere i cittadini italiani succubi di malavitosi di importazione che si sommano ai malavitosi “nostrani””.