La rubrica di francesco – La gente è stanca di sentire nomi già fatti

Vorrei riprendere il commento di Mario Ascheri riguardante le figure che potrebbero essere introdotte all’interno di un nuovo movimento.
La riflessione che il Prof. propone è del tutto benvenuta; infatti escludere a priori alcuni o anche molti personaggi illustri e degni che hanno già calcato il proscenio fin’ora parrebbe atto di ostracismo al pari di quelli che hanno caratterizzato il trattamento delle dissidenze da parte delle maggioranze da noi criticate.
Il mio però, pur essendo un discorso di massima, vuole proporre un tema più che di merito, di opportunità.
La gente è stanca di sentire nomi già fatti.
In più c’è un altro grosso problema: la gente spesso è qualunquista, non si informa, pontifica e critica in maniera spesso preconcetta e sovente a seconda del proprio stato patrimoniale.
Per questo la candidatura di personaggi già conosciuti potrebbe essere scambiata per la solita manfrina.
Come ho detto in precedente commento, tutti coloro che si sentissero di dare un contributo alla discussione potrebbero farlo in maniera del tutto disinteressata da attivisti ma senza pretendere di essere candidati a nulla.
Questo fa parte di quello spirito di servizio alla città che è stato perso e il guiderdone sarebbe in questo caso l’onore e l’orgoglio di aver contribuito alla rinascita della propria città.
Io non ho preclusioni nei confronti di nessuno (quasi) anche di coloro che hanno tessere di partito, che hanno militato all’interno di questi e che hanno il minimo comun denominatore dell’onestà e della partecipazione disinteressata.
In due parole “consenso trasversale”, dovuto alla credibilità delle proposte, alla democrazia partecipata ed al libero contributo.
E questo anche in materia di assegnazione delle competenze, che dovrebbero essere fatte per analisi delle effettive professionalità di coloro che decidessero di partecipare come primi attori nell’agone elettorale.
In più l’osservazione ulteriore che vorrei fare è in merito a quei movimenti comunque piccoli ma che potrebbero dare un grande contributo.
Il tutto è relativo al fattore numerico per lo più; infatti avere un gran numero di liste equivarrebbe ad avere quasi delle liste civetta che disperderebbero i voti con risultati palesi.
Per questo potrebbero sciogliersi e far confluire i loro voti e le loro capacità in questo movimento nuovo.
Poi si potrebbe ragionare di come evitare che molti tromboni della politica si riciclassero in ruoli di “retrobottega”, ma magari lo faremo più avanti.

francesco

3 replies to “La rubrica di francesco – La gente è stanca di sentire nomi già fatti

  1. come non essere d’accordo Francesco! ma bisogna avere tempo e modo di conoscere i nuovi. se i 5stelle mi propongono dei nuovi, cioè non Aurigi e Michele, e io non ho modo di sentirli, di controllare il loro curriculum ecc. che fo’?
    posso mica votarli solo perché nuovi’
    benvengano quindi delle specie di primarie con dei video caricati dal Santo ad esempio in cui i candidati si presentano. dicendo cose essenziali, non bischerate! prego.

  2. Sì, Francesco, molto d’accordo, non per niente avevo fatto dei nomi, ma bisogna distinguere tra politici che hanno governato e che sono stati in minoranza e spesso e volentieri discriminati anche se competenti per certe cose…ricordo il mio caso del Costituto che finì sulla stampa nazionale non perché mi riguarda ma perché fu forse il caso più clamoroso; ma ora ad es. aver escluso un Alberto Cornice (ne potrei citare altri ma lui è molto indicativo)dal comitato per Siena Capitale non è uno scandalo?
    E Ceccuzzi sarebbe la discontinuità? Ma se ha messo in Fondazione una completa ignara del territorio senese?
    A te ripeto quello che la Massaia con il suo buonsenso ha colto perfettamente e che ho richiesto a tutti i gruppi: ditemi come volete procedere nelle selezioni, è fondamentale per avere credibilità.
    In più ho detto che preferirei vedere i vari Piccini, Stelo, Falorni (Semplici, ascheri ecc.) ecc. nel ruolo di consiglieri dei nuovi anziché di amministratori diretti: ma dove sono i nuovi? VENITE FUORI E NE PARLIAMO!

  3. Caro Prof., è abbastanza ovvio che rinnovare per rinnovare finirebbe con l’essere il gattopardiano metodo del cambiare perchè nulla cambi.
    Non mi sognerei mai di mettere gente inetta a dirigere assessorati, così come CDA o altro.
    Ripeto ciò che ho già detto su chi ha già fatto politica e rilancio dicendo che sostanzialmente siamo daccordo sul fatto che servano guide, ma non padroni, che sembra roba da poco ma tutto sommato è il fulcro del problema di un movimento che vuole essere veramente aperto.

I commenti sono chiusi.

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