La Rubrica di Mara Morini – VEDOVELLI: COME PUO’ NON PIACERE UN’IDEA DI QUESTO TIPO?

Forse qualcosa di questi 40 milioni attesi per la promozione e il sostegno della Cultura della Città di Siena lo abbiamo capito.

 La promessa del Presidente della Regione Toscana era ben diversa dal mettere a disposizione un serbatoio da 40 milioni di euro da cui la Città avrebbe attinto fosse stata o meno scelta come Capitale europea della Cultura 2019.

 Si tratta di fondi comunitari-regionali, di FERS, non di una voce specifica a bilancio regionale messa in salvadanaio per Siena.

Cosa ben differente mi pare da quanto detto sinora e dalla tanto cercata e famigerata delibera di cui parlava il Valentini.

Attingere a quei fondi comporta la richiesta tramite la presentazione di progetti per la cultura che vengano vagliati e approvati e non riservati esclusivamente alla Città di Siena, ma a tutto il territorio toscano.

Se non altro essendoci di mezzo finanziamenti congiunti tra l’Unione europea e la Regione ci si auspica che siano presentate iniziative chiare, documentate e documentabili e di profilo europeo e internazionale.

Potrebbe essere un modo per valutare quanto di poco europeo ha espresso sinora la politica seguita in tema di cultura da questa amministrazione, lacuna emersa proprio in occasione della candidatura, e quanto di questo famoso piano B sarà proposto, se mai ce ne sia uno.

Quel che salta agli occhi è che di spinte verso la Cultura con la “C” maiuscola sinora ce ne sono state poche, ed il fatto che una delle proposte come la Mostra dei drappelloni del Palio rimanga da oltre un anno in sospeso ne è la prova lampante.

Perché manca lo stesso tempismo, lo stesso modus operandi e lo stesso entusiasmo di “InContrada”?

Mara non è distratta… Ma distrae!!!
Mara non ama i selfie

L’esposizione dei cenci sarebbe lodevole, si tratterebbe davvero di Cultura, e di cultura di livello internazionale, non di una scampagnata col sacco del pellegrino o di una garetta ciclistica alla “Fantozzi contro tutti” con il megadirettore Cobram fanatico di ciclismo.

Non mi stupirebbe la chiamata al raduno presso l’Entrone ai dipendenti comunali in sella a sponsorizzatissime mountain-bikes per una Coppa Brunetto lungo la Francigena con Selfie-woman e Smartman in prima fila…

Nel frattempo ci si sta allenando…Ho visto che qualcuno dei dipendenti ha già preso le scarpette per le corsette…

 E invece l’idea di realizzare una Mostra dei cenci non decolla…

 Per “InContrada” è bastata una riunione tra intimi, per la Mostra è stata richiesta la costituzione di un Comitato scientifico composto da membri istituzionali, delle contrade o del Magistrato.

 Costituzione non avvenuta ancora, e l’idea circola all’interno dell’invisibile assessorato alla Cultura, e non solo, da più di un anno.

 Costituzione che sarebbe stata necessaria, a mio modesto parere, già più di 2 anni fa quando Siena si era candidata a Capitale europea della Cultura.

 Sarà mica che nell’ambigua distinzione che questa amministrazione comunale fà tra Turismo e Cultura, il primo riesce ad ammiccare più della seconda?

 Per dirne una: l’iniziativa “Febbraio ai Musei” sul sito del Comune è sotto la voce Turismo e non Cultura, così come la promotrice è l’assessora al Turismo che ben si ravvede dal citare l’assessorato alla Cultura.

 Così come lo è stata l’iniziativa “InContrada”.

 Visita delle contrade e dei Musei di contrada: Pallai? Presente! Vedovelli? Assente!

 Abbiamo imparato che Selfie-woman non resiste a non fare la prezzemolina di ogni iniziativa a prescindere dal cum petere e dalla scientia, ma non sappiamo se l’assenza del Vedovelli-Carneade (Chi era Costui?) sia dovuta da una intermittente amnesia: chi sono, dove sono e cosa faccio? oppure da altrui volontà di relegarlo nell’angolo.

 La realizzazione o meno della Mostra dei drappelloni fornirà la risposta, benché le cautele del solitamente irrequieto fanpagista Valentini stupiscano un po’ in merito: neppure un post sul profilo di Fb…

 La Mostra dei drappelloni del Palio trova risposte positive da più fronti: dalle opposizioni con le dichiarazioni di Romolo Semplici che ne rivendica la proposta fatta più di un anno fà, dalla Confcommercio con cui ultimamente non corre buon sangue dopo l’esaltazione del Valentini alla possibile realizzazione del centro commerciale ad Isola d’Arbia, dalle contrade tramite il rettore del Magistrato Pacciani che in questo caso verrebbero rispettate tramite le dovute consultazioni considerando che l’Assessore alla Cultura sta lavorando all’iniziativa con le dirigenze, da molti artisti e pittori che esprimono di sognare da tempo un’esposizione che sarebbe uno spacco della nostra società e dei suoi cambiamenti, sarebbe una mostra di arte contemporanea senza eguali nell’evoluzione artistica degli ultimi 50 anni se, come indica il critico d’arte Gilberto Madioni, si partisse dal “Cencio della Luna” del 1969 che ricorda lo sbarco dell’uomo sulla Luna.

 Inoltre il Palio di Siena è conosciuto a livello mondiale e attrae ogni anno turisti da tutto il mondo, quindi la Mostra avrebbe connotazione decisamente internazionale non solo europea, e potrebbe essere realizzata a costo zero: i drappelloni sono esposti nei diversi musei delle consorelle e molti luoghi del Santa Maria alla Scala che potrebbero ospitare un percorso artistico assolutamente unico sono vuoti e chiusi.

 Perché allora tanta inerzia?

 Lo stesso Vedovelli chiede: Come può non piacere un’idea di questo tipo?

 Oggi il Valentini parla di rispetto dell’indipendenza contradaiola ma in periodi precedenti non ne ha dimostrato molto e “InContrada” con le sue 581 presenze totali, pochine, e troppo poche per quanto introitato dai musei contradaioli grazie ad un’iniziativa che se qualche cassa ha riempito è stata esclusivamente quella di Opera Laboratori Fiorentini, viste le iniquie percentuali di divisione del prezzo dei biglietti…

 Perché l’amministrazione sta mostrando cotanta cautela e poco entusiasmo per un progetto di tale spessore?

Mara Morini

6 replies to “La Rubrica di Mara Morini – VEDOVELLI: COME PUO’ NON PIACERE UN’IDEA DI QUESTO TIPO?

  1. Mara, sai quanto ti stimo, ma dovevi ricordare della mostra del 1992 che ha prodotto un bel catalogo, molto raro ma bello, in cui mise le mani il Falassi (già dimenticato?) e storici dell’arte del tempo. Era pubblicato dalla solita casa editrice ‘fidata’, l’Alsaba, favorita ma almeno qualcosa rimaneva, di InContrada cosa rimarrà? Tante chiacchiere e una Contrada favoritissima anche nelle foto date ai giornalisti. Tutto passato sotto silenzio. Tu hai un’ipotesi del perché? Certo il Magistrato ne è uscito con le ossa rotte come ne sta uscendo dal Museo dal Palio. Il Comune l’ha deliberato con il Cenni, pensate Voi, ma il Magistrato non ha mai fatto la commissione di studio con le direttive del caso. E’ come tutto il resto in crisi?
    O sbaglio? Pronto a riconoscere ogni errore. Di MPS non posso parlare: e capirete.

  2. no, Santo, è catalogo che ogni amante di libri palieschi conosce, anche se ora ha solo una trentina d’anni la bella Mara doveva conoscerlo!

  3. 1 – Il Museo del Palio non è competenza del Magistrato ma si tratta di un progetto pubblico dell’Amministrazione Comunale. Idee e materiale non dovrebbero mancare. Quello che manca è una reale capacità di progettare cultura.
    2 – Sono d’accordo con Mara sul contenuto. Non sono d’accordo nel considerare 581 visitatori un flop. 581 diviso 17 fa 34 e questo secondo me è il numero massimo per visitare gli spazi spesso angusti dei Musei di Contrada. Chi ha portato amici o turisti nei musei di Contrada, sa che il numero giusto per godere la visita e spiegare bene gli aspetti contradaioli in modo approfondito è di circa 15 massimo 20 persone. Il Magistrato ha sempre ribadito che non era un’operazione a scopo di lucro ma volta esclusivamente ad aprire spazi museali al turisti italiani e stranieri che spesso non sanno neanche che esistono o se lo sanno non hanno modo di avere informazioni per visitarli.

  4. Ben rimesso Santo prima di tutto. Un grazie a Montepasquino tranquillo per la stima di cui sono a conoscenza e per quello che potrebbe sembrare un puntiglioso appunto perche’ da’ modo di rafforzare quella che e’ la riflessione da cui proviene quanto scritto: non c’e’ una chiara politica di gestione delle tematiche cultura e turismo , senza contrapporle a quanto fatto nel passato , ma pensando al solo presente e ai rischi che questa confusione e mancanza di idee, di progetti e management capace possano essere davvero deleteri per la nostra citta’ e per il suo futuro. Il tema da affrontare e’ il futuro che si vuole offrire a questa citta’ imparando certamente dal passato. Non e’ una questione di eta’, certamente avrei potuto avere tre anni come dieci, e’ che in una prospettiva che guarda al futuro mettendo sul tavolo le carte che si hanno in mano tornare indietro di 23 anni per ricordare iniziative fruttifere e’ allarmante.

  5. Colgo anche l’occasione per esprimere tutta la mia stima e gratitudine al prof. Falassi di cui ho avuto l’onore e l’onere di essere una sua studentessa di antropologia culturale all’universita’ . Grazie

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