La Rubrica di Mara Morini – COMUNE VS SINDACATI = 0 – 1

Mara in versione natalizia

Dalle ultime dichiarazioni dei contendenti, entrambi si dichiarano soddisfatti e “vincitori” dopo la sentenza del Giudice del Lavoro, chiamato a pronunciarsi sui ricorsi promossi dalle sigle sindacali in merito agli atti posti dall’amministrazione comunale dopo l’ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Per i Sindacati il Giudice ha ritenuto illegittimo che l’Amministrazione comunale mettesse in mora decennale le indennità “atipiche” della contrattazione decentrata percepite dai dipendenti comunali negli anni 2004/2012, quale riconoscimento economico a fronte di ore aggiuntive di lavoro prestate, recuperandone gli importi.

Il Comune dovrà pertanto, a detta dei Sindacati, restituire quanto trattenuto oltre agli interessi legali.

Di veduta diversa l’altro contendente, il Comune di Siena, che si dichiara in una nota compiaciuto della medesima sentenza, in linea con la proposta presentata nelle scorse settimane alle sigle sindacali, nel tentativo di trovare un accordo andato fallito.

La proposta, partorita un mese fa dopo le ulteriori comunicazioni del MEF e della Corte dei Conti, secondo quanto disposto dalla legge “Salva Roma”, definendo la sussistenza del debito a bilancio, formula che il recupero delle somme venga raggiunto tramite le nuove economie sul costo del personale.

“Pari e patta” invece secondo l’amministrazione comunale, anzi opportunismo politico il rifiuto dei Sindacati ad accogliere la proposta.

Non sarà che l’Amministrazione comunale ha affrontato con una certa superficialità la questione in passato e ora ha dovuto tirare i remi in barca e salvare la faccia?

I ricorsi, tra l’altro individuali, dei lavoratori – gli atti dirigenziali interessano oltre 500 dipendenti – vertono sulla legittimità o meno di recuperare dalle tasche dei dipendenti le somme versate loro a titolo di indennità “atipica”, e poi trattenute in forza di atti illegittimi, e non se sussista o meno un debito a bilancio per cui si ritenga necessario all’Ente rientrare.

Forse l’Amministrazione comunale ha dimenticato che la retribuzione del personale è tra le spese “obbligate”, e che vigilare e riconoscere la prestazione lavorativa straordinaria del personale è competenza dirigenziale, magari di quegli stessi dirigenti che hanno poi avallato atti illegittimi che ne chiedevano la restituzione degli importi percepiti.

E’ proprio qui che si potrebbe individuare una “certa” responsabilità dirigenziale.

Inoltre, se si ritiene necessario chiedere ai propri lavoratori una attività aggiuntiva in condizioni apparentemente normali se ne potrebbe dedurre una carenza di base del personale.

La soddisfazione espressa dal Comune circa la sentenza sulle indennità “atipiche” è la solita fuffa, il vecchio e caro tentativo di buttar fumo negli occhi.

Fumo non nelle motivazioni che hanno indotto FP CISL, FP CGIL e FP UIL alla presentazione dei risorsi da parte dei lavoratori e alla mobilitazione, bensì nella necessità postuma di fare un passo indietro di fronte alla tiratina di orecchie del MEF e della Corte dei Conti.

Benché se ne dica: il Comune dovrà quindi restituire quanto illegittimamente trattenuto.

Pietro Staderini ha presentato in merito una interrogazione in Consiglio comunale.

Prescindendo dal buon senso, che non connota l’attuale gestione, di riconoscere i lavoratori come patrimonio prezioso, soprattutto in ambiente pubblico dove l’affezione promuove servizi e azioni migliori a favore della collettività e dei cittadini, staremo a sentire la risposta e se l’amministrazione comunale avrà il coraggio di ricorrere in appello.

In questo caso: il silenzio è d’oro. Il silenzio è d’oro, è vero, ma alcune domande sorgono spontanee: la figura dell’Assessore con delega al personale avrà influito nei rapporti tesissimi con tutti i dipendenti comunali? Se ormai si sta diffondendo, in tutti gli uffici, in tutti i settori, dagli operai alle scuole, dagli impiegati amministrativi ai tecnici per passare dai vigili urbani, un sentimento di forte opposizione all’Amministrazione comunale, che pericolosamente si spinge a volte fino all’ammutinamento, vorrà dire qualcosa? Forse l’Assessore al personale e relativo dirigente sono poco adeguati? O forse sono un avamposto di trame trasversali che mirano a destabilizzare? Forse se nei vari sondaggi che circolano l’operato dell’Assessore al personale risulta il meno apprezzato, miseramente in fondo alle classifiche, qualcosa vorrà dire? Ma i dirigenti di cui il Sindaco si è circondato, fatti alla mano, saranno stati adeguati? Mah, come abbiamo detto il silenzio è d’oro.

Mara Morini

2 replies to “La Rubrica di Mara Morini – COMUNE VS SINDACATI = 0 – 1

  1. Carissimo Santo,
    ha ragione da vendere il professor Manlio, protagonista del mio “2019” che ti è così piaciuto: in questa città, imperversa la secolarizzazione dei costumi, come appunto dimostra la licenziosa immagine che hai pubblicato, con studiata malizia.
    Comunque credo che la cosa che più interessa il tuo pubblico sia questa: che ci sarà nel terzo pacchetto da sinistra?

    Buon viaggio per domani,l’eretico

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