La Rubrica di Mara Morini – DI NUOVO CON LE MANI NELLA MARMELLATA…MA E’ UN VIZIO

Beccati, beccati, beccati di nuovo.

Marmellata ovunque tra le dita avvezze alle messaggerie su Facebook.

Ma stavolta non è la Mara a denunciare appiccicume di frutta, zucchero e addensante, anche se più volte ho denunciato la scarsa trasparenza e le mani-nella-marmellata-dito-non-si-dice-piacerepoco chiare o troppo generiche modalità di procedura e di scelta per entrambi i bandi precedenti riguardanti l’affidamento dei servizi del Santa Maria alla Scala.

Stavolta è finalmente un diretto interessato.

Non una blogger disfattista, e neppure un invidioso rosicone, scartato dalla procedura di gara, ma un partecipante a tutti gli effetti.

Ebbene la società romana MondoMostre, una tra le sole tre partecipanti alla gara, si rivolge niente meno che all’Autorità nazionale anticorruzione con un esposto sul bando del Comune che evidenzierebbe qualche perplessità, diciamo qualche irregolarità, riscontrate nella procedura di gara per l’affidamento dei servizi per il pubblico finalizzati alla migliore valorizzazione del Complesso Museale di Santa Maria della Scala in Siena.

MondoMostre non è di certo l’ultima arrivata.

Società tra le principali aziende nazionali del settore, vanta collaborazioni in Italia con il Quirinale, le Scuderie Papali, gli Uffizi di Firenze, e fuori dai confini nazionali con il National Gallery di Londra, il Metropolitan di New York, il Prado di Madrid.

Avrebbe di certo potuto portare una ventata di internazionalità, così come le altre concorrenti certamente.

Invece ci troviamo di fronte all’ennesimo stallo per il Santa Maria alla Scala causato da questa amministrazione comunale.

Ingiusto che l’opposizione si scateni. Per quale motivo tutto questo accanimento?

I Consiglieri di maggioranza rifiutano di vederci chiaro.

Parrebbe che non ci sia stata neppure la doverosa informazione della presentazione dell’esposto all’Anac, ma che i consiglieri lo abbiano appreso dalla stampa.

Sfuriata di Don Brunetto in Consiglio comunale il 12 luglio all’interrogazione d’urgenza dei consiglieri di opposizione, condita da illazioni sulla società proponente l’esposto, la quale potrebbe anche tutelarsi in merito e in termini di legge.

Ma andiamo ad analizzare i punti sui quali MondoMostre chiede l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione, in piena linea con le nuove e più restrittive norme
in materia di trasparenza e lotta alla corruzione, così da avere il polso della situazione:

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Mara al Mare

la gara è affidata su un complessivo valore stimato per una molteplicità di servizi.

L’omissione di indicazioni anche stimate del valore di ogni singolo servizio viola le prescrizioni di legge e i concetti di trasparenza, efficacia e efficienza imprescindibili nell’operato di una pubblica amministrazione.

requisiti di ordine professionale e di capacità tecnica, economica e finanziaria di ammissione alla gara molto restrittivi.

Per un valore stimato di gara annualmente ad un massimo di € 250.000 per i primi due anni, da ridursi fino al raggiungimento dell’importo posto quale base e pari ad € 980.000 tra l’altro al ribasso, i requisiti richiesti sono molto particolareggiati, eppure non hanno particolarità alcuna rispetto ad una ordinaria gestione di un Complesso Museale qualunque: biglietteria, sorveglianza, bookshop, caffetteria, pulizia locali (a partire dal 1° luglio 2017 già oggetto di precedente affidamento), informazioni e accoglienza turistica, servizi didattici e bibliotecari, organizzazione di eventi, mostre e visite guidate, promozione e comunicazione, ostello.

Requisiti quelli richiesti dall’amministrazione comunale che, in forza di quanto detto sopra, appaiono limitativi della concorrenza:

1)imprese che negli ultimi 3 anni abbiano realizzato servizi di biglietteria e sorveglianza per un importo medio annuo non inferiore a € 600.000;

2)imprese che negli ultimi 3 anni abbiano avuto la gestione di almeno 5 servizi di organizzazione di eventi espositivi e mostre;

3)imprese che negli ultimi 3 anni abbiano gestito in concessione per conto di Enti pubblici almeno un plesso museale con un numero di visitatori non inferiore a 100.000 all’anno;

4)imprese che negli ultimi 3 anni abbiano gestito un’agenzia turistica;
5)imprese che negli ultimi 3 anni abbiano gestito almeno 5 campagne pubblicitarie a livello nazionale;

6)imprese iscritte alla fascia c) per volume d’asffari nel registro dell’imprese o delle imprese artigiane;

7)garanzie da istituti bancarie (almeno 2).

Quindi per i miseri € 980.000 che l’Amministrazione comunale stanzia in cinque anni al ribasso si chiede che l’impresa o il raggruppamento temporaneo di imprese abbia negli ultimi 3 anni ottenuto un importo almeno non inferiore a € 1.800.000 per i soli servizi di biglietteria e sorveglianza.

Ma i visitatori annui del Complesso del Santa Maria alla Scala, considerate tutte le chiusure ordinarie e straordinarie in corso d’anno, e le perdite di presenze registrate, superano le 100.000 unità?

Pazzesco.

criteri e subcriteri di valutazione estremamente generici, che lasciano ampio spazio alla discrezionalità della Commissione aggiudicatrice .

Il criterio scelto per le modalità di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Il tenore di quanto è inteso come “economicamente più vantaggiosa” è ben evidenziato dalla parte B “Prezzo”, che appare chiara: meno mi fai sborsare, più percentuale a favore mi rendi, più punteggio avrai, ben 30 punti max su 100.

Ben specificate, in questo caso, basi e formule di calcolo per ciascuna voce.

La parte “A” invece attribuisce un max di 70 punti per il “Progetto gestionale”, con 5 sottoelementi, decisamente dalle linee molto generali.

Si tratta di stabilire un punteggio con un max definito su varie qualità del progetto gestionale:

– organizzative e gestionali dei servizi (max p. 23),

– promozionali (max p. 17),

– organizzative di eventi e mostre (max p. 20),

– di impiego con garanzia di riassunzione del personale (max p. 5),

– propositive e innovative (max p. 5).

Mara… Copriti
Mara… Copriti

Tali qualità si suddividono in una serie di azioni per ciascuna delle quali non è presente una chiara griglia di valutazione in punteggi che possano, nella migliore delle ipotesi, raggiungere il max del valore assegnato per ciascuna delle qualità.

Evidente il cospicuo potere discrezionale nella valutazione della Commissione.

Non sono molti ma neppure pochi i denari messi in palio, che potrebbero essere moltiplicati, con qualche correzione, per ulteriori 5 anni.

Ma questo sarà compito assegnato ai posteri.

Non appaiono prerogative dell’Amministrazione comunale il mantenimento dei livelli di occupazione con la riassunzione del personale (max 5 p.) nè l’innovazione e la valorizzazione dei servizi posti a gara (max 5 p.).

mancanza di forme di pubblicità adeguate: Trattandosi di gara sovrasoglia comunitaria, all’interno del bando viene citata la regolare spedizione alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e l’invio a quotidiani nazionali e locali.

Su tale ultimo punto sono necessari ulteriori chiarimenti, che potranno pervenire dagli organi comunali o, in ultimo, anche dal soggetto aggiudicatario, su cui ne grava il rimborso delle spese.

Ci sono dunque all’interno del bando tutte le risposte all’interrogazione dei Consiglieri di opposizione.

Don Brunetto si adira per questo, ma non si è mai posto il problema di licenziare il dirigente che in questi anni gli ha fatto un danno dietro un altro su tutte le gare del Comune di Siena. Forse in una Pubblica Amministrazione seria che guarda all’Europa certe cose dovrebbero essere fatte, anziché distribuire incarichi in base alla campagna elettorale. Non è così?

Nei precedenti articoli in occasione dei 2 affidamenti passati evidenziavo problematiche affini.

Magari gli esponenti dell’Anac potrebbero farsi qualche idea in più rileggendoli.

Dott. Pitteri – Pessimo inizio. Le consiglio di tenere gli occhi bene aperti perché se si fida di certi personaggi farà la fine del famoso gatto sull’Aurelia.

Mara Morini

 

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