Ricevo e pubblico questo articolo di Pierluigi Piccini, in quanto la sua analisi mi sembra più che corretta. Il 2018 si avvicina, il PD è in crisi con un sindaco che non ha appeal. Ci sono come sempre i soliti giochetti trasversali, di quelle persone che pur dicendosi all’opposizione di fatto sono la stampella del PD cittadino. Vediamo come andrà a finire questa storia… PORA SIENA
Ho scritto in un commento su Facebook che girano dei falsi profeti in città e che, come sempre, quando si avvicina la possibilità di una campagna amministrativa per il Comune, i soliti, si fanno vivi. Sembra, che quest’ultimi, vogliano contestare lo status quo, ma nei fatti, lavorano per indebolire le forze che si oppongono al Pd. Le parole che girano ultimamente con più insistenza sono: commissariamento e procedura concorsuale. Vediamo! Si cerca la strada giudiziale perché quella politica non è praticabile ha abdicato al suo ruolo e in città, grazie all’operato del Pd, non sembra esserci nessuno capace di guidare la macchina senza avere gli occhi fissi sullo specchietto retrovisore. La via giudiziale, quella del commissariamento o di fantasiose e inattuali procedure concorsuali, colpisce in maniera indiscriminata sia gli azionisti, gli obbligazionisti, i dipendenti e i depositanti (controvalore di circa 120 miliardi di euro). Si cerca per tale via di estirpare il cancro da un corpo malato, molto malato, ma uccidendone l’organismo. Corpo che deve essere curato e per curarlo c’è bisogno di medicine molto costose come gli aumenti di capitale e la cessione dei crediti deteriorati, ma l’organismo, a mio parere, va comunque salvato. Non credo che per punire, qualcuno, ci si debba privare della Banca. Si tenta questa via giudiziale, contando in tempi più lunghi di prescrizione dell’azione penale, perché, ai nostri, la procedura ordinaria per il falso non assicurerebbe idonee garanzie. Si, ma per farlo bisogna dichiarare l’insolvenza della banca. Forse è sfuggito ai più che con le nuove norme previste dal bail in a farne le spese non sono solo i soci, ma anche tutti gli obbligazionisti sia i normali che i subordinati compresi i depositanti. Obbligazionisti che nel caso del Monte hanno un valore intorno ai 5 miliardi di euro, cinque miliardi riconducibili, per la maggior parte, a delle famiglie. E insieme agli azionisti e agli obbligazionisti a farne le spese sarebbero gli stessi dipendenti, tirate voi le conclusioni! Una proposta insensata e cattiva che sembra piacere tanto all’opposizione, ma attenzione è una minestra avvelenata che non farà che avvantaggiare chi si candiderà a salvaguardare gli interessi dei soggetti sopra menzionati con i loro voti, chi cercherà, insomma, di salvare l’organismo Monte, cioè, ad oggi, il solito Pd (cfr. la Commissione d’Inchiesta della Regione Toscana). Il rischio è reale. Tutto ciò potrebbe avvenire se non nascerà, al più presto, una forza, un soggetto che abbandonando i massimalismi e i populismi, sia in grado di sconfiggere il cattivo governo del partito di maggioranza relativa sul terreno della governabilità dimostrando, con argomenti concreti, di essere il più capace. Che sappia raccogliere i bisogni dei cittadini per indirizzarli in una logica di sviluppo per il futuro e che guardando alla Banca Monte e alla Fondazione, possa fare l’unica cosa che ancora è possibile fare: creare le condizioni per mantenerle a Siena.
Pierluigi Piccini
Sono contro il commissariamento e sia con chi lo proponeva prima che con chi lo propone ora. Oltre a quanto scritto da Piccini, vorrei anche far notare che prima di chiedere il commissariamento, si dovrebbe fare un’analisi per verificare le banche che sono state commissariate negli ultimi 5 anni, le motivazioni del commissariamento, le dimensioni delle banche commissariate e soprattutto, si dovrebbe verificare quanti istituti commissariati sono rimasti indipendenti sul mercato. Ora, in presenza di un piano approvato anche dalla BCE, che se riesce toglie il problema più importante a BMPS, senza toglierle l’indipendenza, mi sembrerebbe miope invocare altre strade. Concludo in piena sintonia con Piccini, la cosa importante è che BMPS e fondazione restino indipendenti a Siena, tutto il resto viene dopo.
Sottoscrivo in toto. La banca non è mica insolvente.. siamo a “oggi le comiche”.
Caro Piccini non credo che la tua soluzione sia quella giusta fermo restando che chi vuole il commissariamento della banca vuole la morte della banca danneggiando principalmente dipendenti e famiglie. Ormai parlare di banca e’ parlare di niente. La fondazione a mio avviso dovrebbe chiudere i rapporti con la banca, la fondazione dovrebbe licenziare il cda ovvero mandare a casa gli attuali amministratori che sono veramente dei disutili, racimolare quanto rimasto ed individuare 3 persone di senesi che gratuitamente dovrebbero gestire la rimanenza come buoni padri di famiglia. Io penso che ce ne sono persone in questo modo. Basta la politica sia di sinistra che di destra. La banca vada per il suo destino ormai e’ persa, ma non per questo deve essere nazionalizzata.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/mps-pd-si-sveglia-tardi-crisi-colpa-nostra-basta-politica-1298739.html