“PASSATO E PRESENTE” HOTEL SAN MARCO 5 MARZO 2017 (Inaugurazione 5 Marzo alle ore 17:00)
mostra di Pittura di LUISA ABBRUZZESE
REPORTAGE DI OPERE
Passato e presente sono un pensiero ricorrente nel lavoro pittorico di Luisa Abbruzzese, richiamando la particolarità della sua vita artistica.
La pittrice ha cominciato a parlare di sè stessa attraverso le figure femminili, in cui trasferisce ricordi e sensazioni di una vita trascorsa lontano dalla sua città d’origine.
Nella mostra “Ricordi di Donna ” la Nazione scrive in un articolo: “Un percorso che ritrae su tela l’inconscio, i ricordi e le sensazioni dell’universo femminile”.
Luisa Abbruzzese dipinge le immagini riflesse dell’inconscio, nell’immagini ritratte o del passato, o immagini di sè stessa.
La figura femminile è ritratta in tutte le varie fasi della sua vita, dalla giovinezza alla maturità, passando per la maternità. Sua fonte incessante d’ispirazione sono certamente L’Espressionismo e i fauves.
In particolare le figure di Paul Gaugin per l’utilizzo dei colori concepiti nell’anima e il gusto primitivistico, ma anche e soprattutto la dolcezza e l’eleganza di Berthe Morisot e di Puvis de Chavannes: da quest’ultimo, Luisa riprende la delicatezza dei colori puri e la sospensione temporale.
Le figure femminili ritratte sembrano infatti fluttuare in un’atmosfera magica , da sogno.
Esse si trovano in un limbo del ricordo, sono immagini di un passato ancora vivido che riemergono incessantemente con i loro volti e i loro sguardi intensi e parlanti.
I corpi delle donne del passato sono comunque reali: c’è un insistere sulla loro carnalità, sulle fattezze fisiche e un reiterare nella rappresentazione della stessa figura dell’Artista.
Il suo corpo infatti è ripetutamente dipinto nel tempo, evidenziandone i cambiamenti fisici con un’introspezione psicologica accentuata, così è nata la Bella Addormentata, o “La Sirena Malinconica”, dove la posa sdraiata e le linee forti e stilizzate ricordano Henri Matisse.
Si percepisce anche una velata sensualità, sempre molto intima e mai esibita, di una donna che sa mostrarsi per come è, tale risulta nei ritratti di ” Sandra”, immagine anche idealizzata.
La donna è così rappresentata con molta compostezza.
L’Artista rappresenta anche una tematica ricorrente: L’Infanzia, età fondamentale della sua vita.
La bambina è infatti uno dei soggetti preferiti dell’Artista, la sua modella d’eccellenza, rivista però con occhi sognanti e con libere interpretazioni.
Il suo volto Angelico viene ritratto costantemente per documentarne i singoli passaggi nel tempo, ma anche stati d’animo ed espressioni uniche che derivano dall’autenticità tipica dell’infanzia, partendo dalla sua vicenda intima e personale per elevarla a valore collettivo, per renderla comunicativa, come se quei volti parlassero una lingua universale.
La sua pittura fortemente disegnativa ricorda L’Impressionismo, come nell’opera ” colazione sull’erba”, dai colori tenui, l’atmosfera fuori dal tempo e le simbologie di Puvis de Chavannes.
Serenità, gioco e magia sono racchiusi nelle opere “Il sogno: bambina su cavallo alato”, un olio su tela che trasuda libertà, voglia di evasione in un mondo idilliaco e fantastico.
Così ” La Bambina sognante”, dove la pittura dai colori cangianti, quasi fluo, incontra l’applicazione di elementi vari come strass e tessuti, ciò che è visibile nell’opera ” L’Egocentrismo”.
Anche i paesaggi dell’Artista denotano il cambiamento personale ed artistico, narrando un legame con i luoghi affettivi e dando spazio ad una dimensione onirica e sognante, evidente nelle opere recenti in acrilico: paesaggio di Montalcino, con applicazione di doratura in foglia.
Come fu scritto nella sua personale torinese:” Pensieri nel verde” del 2003:
“I suoi paesaggi sono ritratti dal vero, in una piena contemplazione della natura.
L’Artista ama dipingere “en plein air”.
Nel paesaggio toscano, l’accostamento di contrasti tonali netti trasuda mutevolezza d’animo, gioia e tristezza si alternano, luce ed ombra diventano metafore della curiosità e della gioia di vivere.
L’olio su tela ” Omaggio a Kandisky”, paesaggio toscano, con colori puri e contrastanti, , così nel Paesaggio toscano, un olio su tavola, in cui L’Artista si apre con un tratto più dolce, dai toni delicati.
(Martina Marolda)
“La pittura di Luisa Abbruzzese non è affatto turbata dalla realtà, anzi c’è la ricerca alla chiarezza e alla libertà e una certa indifferenza a ciò che avviene all’esterno.
I suoi colori splendono di luce propria, la luce si traduce in colore puro.
Tutti i toni sulla sua tela sono in armonia, come una composizione musicale ed esprimono la libera espressione della vita.
La sua pittura è fortemente espressiva, aldilà dei valori stabiliti. Movimento e quiete si integrano e si identificano nell’essenza del mondo che è la luce.
La sua decorazione è ornamento e luce, i paesaggi sono dipinti con colori chiari e luminosi, la pittura invece piatta di alcune opere ricorda quella di Gaugin, con spessi contorni scuri(“il gioco”), e l’iconografia fantastica, senza più un legame con la realtà, che sebbene rifiutata rimane latente esaltando il colore acceso e puro, come nell’opera “camera di Torino”, opera che evoca la pittura fauve.
(R. Bellini)