La Rubrica del Professore – SIENA, CASO DAVID ROSSI…e CASO PICCINI

L’intervista dell’ex-sindaco Piccini alle IENE di domenica ha scatenato infinite polemiche, com’era prevedibile, e la ovvia reazione della Procura di Siena, per quanto gli accenni ai giudici di Piccini fossero con dei punti interrogativi. Giudicheranno a Genova come procedere e contro chi.

Intanto Antonella Mollica sul Corriere fiorentino riassume mi sembra correttamente i dubbi che i giudici hanno lasciato – a quanto pare, a me beninteso, tutto in conseguenza delle prime indagini effettuate in modo non accurato, all’altezza della gravità del caso -:
“La famiglia di David Rossi non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. Troppi i punti oscuri, ripetono, che non sono mai stati chiariti. A partire dall’anomalia della caduta dal terzo piano di Palazzo Sansedoni: Rossi è caduto di spalle ma in piedi, senza alcuna rotazione, ha spiegato il consulente della famiglia l’ingegner Luca Scarselli. Poi ci sono le ferite sul corpo, come quelle sugli avambracci, incompatibili secondo i consulenti con la caduta. Non è mai stata fatta alcuna ricerca di dna per rilevare profili di un’altra persona né sul corpo, né sull’orologio, né sul telefono cellulare, né sui vestiti, né sui fazzoletti sporchi di sangue ritrovati nel cestino dell’ufficio. Non sono mai state identificate tutte le persone che quella sera erano in banca e non sono mai state acquisite le immagini delle dieci telecamere interne ed esterne alla banca, tranne quella che ha ripreso la caduta. Non sono mai state neppure identificate le persone che si vedono comparire all’imbocco del vicolo dove per 22 lunghissimi minuti David Rossi resta agonizzante senza che nessuno dia l’allarme. Due settimane fa le Iene erano riusciti a strappare una frase dopo oltre quattro annidi silenzio anche all’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari: «Quello che fa la moglie di Rossi per me è vangelo, se lei ritiene di andare avanti su quella strada è quella giusta»”.

L’occasione ha consentito di attaccare Piccini come candidato a sindaco e Luciano Peccianti mi ha chiesto cosa ne pensassi – ma ero appena tornato dall’estero come sa chi mi legge. Non posso che ricordargli quanto ho sostenuto circa sei mesi fa sul cittadinonoline: a mio avviso il pasticciaccio cui assistiamo è:

1) provocato dal non aver fatto un passo indietro i protagonisti delle vicende 2011-13 che si sono avvolti in infinite polemiche personali ormai irrimediabili

2) dal non essere partiti dai problemi ma dalla formazione dei gruppi con reciproche accuse di ‘impurità’ del proprio.

A questo punto che pensare? Finché 5 stelle e Unione di Neri dicono ‘venite con noi’ e POI si parla, mettendo il cappello trionfante su ogni apertura al dialogo è chiaro che si fa poca strada.

La mia previsione, di nuovo di vari mesi fa, è che si prepari sia pur tortuosamente una nuova vittoria del PD (che è pur sempre marchio forte) con accanto lista civica ‘nuova’ come nel 2015. ‘SE’ i 5 stelle non si dimostrano più ‘aperti’ al dialogo rinunciando a chiedere la preventiva ‘sottomissione’ esattamente come fa anche Eugenio Neri, chiudendo al dialogo che non sia, appunto, sottomissione, mi sembrano da escludere altri esiti.
L’idea che i candidati ‘alternativi’ al PD – Piccini, Neri, De Mossi, Campanini(?)+ candidato del centro-destra – si rimettano a primarie per le quali c’è il tempo di discutere seriamente in modo che siano costretti a esibire programmi analitici concreti non viene a nessuno?
Quel comitato di garanti ‘esterni’ del quale parlava Luciano Peccianti non potrebbe essere utilmente utilizzato a questo fine?

One reply to “La Rubrica del Professore – SIENA, CASO DAVID ROSSI…e CASO PICCINI

  1. Grazie, Santo! Sul mio FB c’è stata discussione che ha consentito qualche chiarimento: chiaro che i candidati possono essere anche altri, perché no? Il mio elenco dà soltanto i più interessati o evidenti a questo punto, ma la strada è ancora lunga. Peccianti ha precisato che la sua proposta è ben diversa. Io ho la sensazione che non andrà avanti né la sua né la mia.
    L’accostamento Rossi-Piccini è molto eterogeneo, naturalmente. Ma ripensandoci forse mi è venuto non caso: come sembra esserci un mistero, drammatico purtroppo, nel primo caso, nel secondo, ben meno grave ovviamente, c’è ugualmente qualcosa che no viene fuori: persone che hanno collaborato con Piccini fino alla fine dell’esperienza LCS del 2011, sono ora fieramente opposti a lui: tu che ne sai di più certamente, cosa ha mai fatto in questi anni? E’ uno dei pochi che, come noi, negli anni 2000 presentarono serie riserve contro quanto stava avvenendo in città e al MPS, eppure è un dannato anche da chi dovrebbe essere più prudente tenuto conto che in quegli anni restò in un prudente silenzio di fronte a quanto avveniva.
    Abbiamo poi anche dei moralisti a corrente alternata! Solo qualcuno come De Mossi ora ha amici pericolosi: gli altri sono stati sempre amici dei santi…che può venir fuori di buono da tutto questo?

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