Vorrei fare gli auguri a tutti.
Ho saccheggiato un POST di NICOLA BOTARELLI, dipendente dell’ENOTECA ITALICA.
L’ho fatto perché un pensiero deve andare necessariamente a chi sta pagando la CRISI che il Sistema Siena ha indotto e la gestione POLITICA sbagliata di svariati enti cittadini.
Vorrei una solo regalo per Natale cioè vedere chi ha fatto i disastri come quello dell’ENOTECA pagare per le proprie colpe…
BUON NATALE A TUTTI
Dunque… La situazione è questa… Le attuali amministrazioni dei principali enti fondatori dell’ente autonomo mostra vini a d.o. e di pregio, ovvero il Comune di siena, la Camera di commercio, la Regione Toscana e la Provincia di Siena, hanno deliberato lo scioglimento dell’ente preposto alla promozione del vino italiano, forte di oltre 500 aziende associate, con oltre 1500 vini di tutta Italia e fondato con regio decreto nel 1933, perché incapaci di gestire un piano di risanamento e rilancio che ne garantisse la sopravvivenza.
Oggi, in un’assemblea dei soci dove saranno rappresentati anche i soci minori, verrà nominato un liquidatore che gestirà questa eutanasia che in realtà è già iniziata qualche anno fa con il licenziamento di metà del personale e la nomina di amministratori unici a dir poco scarsamente attenti alla gestione dell’ente e decisamente mal controllati e consigliati dagli enti che li hanno nominati e che hanno messo soldi pubblici nell’ente e da quei sindaci revisori che avevano la responsabilità di controllare i conti dell’ente e non l’hanno mai fatto adeguatamente, fino a portarci ad un brusco risveglio in cui si parlo’ di un buco di 4/5 milioni di euro, come se d’improvviso, una notte, fossero passati i marziani e ci avessero depredato….
Bene (male)….Siena perde un ente di cui sinceramente credo che nessuno degli amministratori in ballo abbia capito il reale valore…A noi dipendenti reduci, quelli che in questi ultimi due anni si sono dati da fare con orari e stipendi ridotti, con strumenti e fondi scomparsi, con amministratori “distratti” e decisamente poco attivi, con la consapevolezza di non avere contributi Inps versati da anni, con stipendi in ritardo cronico medio di 4 mesi, con pressioni psicologiche paurose derivanti da promesse vane ed operazioni fumose dei vertici, che spesso sembravano tutelare più una società a cui è stata data in affitto un’attività di ristorazione, trasformata poi in attività di discoteca, piuttosto che un’attività dell’ente che aveva bisogno di idee, spazi ed energie, con vite private che spesso hanno fatto le spese di questa situazione con scelte economiche obbligate, equilibri familiari e situazioni psicologiche alterati…. Ecc…. Ecco… Dicevo…. a noi dipendenti reduci resta questo:
-la perdita del posto di lavoro, cosa che avevamo ormai messo in conto, ma che resta comunque un problema enorme, visto che il più giovane di noi ha 41 anni
-contributi Inps non versati da anni e che non sappiamo chi mai verserà
-nessuno che ci abbia ancora detto quando il nostro rapporto con l’ente si interrompera’ (forse aspettano il 24 dicembre per farci la sorpresa come fecero ai nostri ex colleghi licenziati qualche anno fa? ), con una mancanza di rispetto nei nostri confronti che si perpetra da anni e che si è concretizzata ad esempio nel dare per scontato ogni mese che non percepissimo lo stipendio, senza che nessuno si preoccupasse di comunicarcelo, come se per noi e le nostre economie familiari fosse indifferente riscuotere o meno lo stipendio…
-le parole del sindaco di due mesi fa in cui si parlava di procedure di liquidazione che salvaguardassero storia, attività e marchio dell’ente e considerassero la tutela, in primis occupazionale, degli attuali addetti, ma che ad oggi non ha portato a niente di concreto, almeno per quello che sappiamo noi, che siamo i diretti interessati
-pagamento stipendi fermo a giugno 2017 + acconto di luglio 2017, con nessuna comunicazione su come si intenda pagare quanto ci è dovuto per gli stipendi già maturati e quelli che stiamo maturando, anzi, con amministratori che ci hanno detto con disarmante leggerezza, che tanto sarà l’INPS a pensare a noi e pagarci 3 mensilità di quelle dovute, come se non sapessero che c’è un tetto che, se va bene, ci consentirà di prendere poco più di una mensilità delle 8/9 mensilità arretrate che probabilmente avremo accumulato al momento del licenziamento, senza considerare la perdita delle ferie non usufruite
-un Tfr che l’azienda non ha colpevolmente accantonato per noi, nonostante lo avessimo anche chiesto espressamente all’amministratore unico che si è trovato a gestire il milione di euro elargito dalla Regione Toscana dopo il licenziamento dei nostri colleghi e quindi la prospettiva che dopo il licenziamento si debba accattare il nostro legittimo Tfr presso l’INPS, perché quello che doveva essere accantonato in azienda è stato usato per fare “altro”….
-credo non ci rimanga altro, se non la consapevolezza di aver lavorato per un ente prestigioso e conosciuto in tutto il mondo, che è stato spolpato e distrutto con leggerezza ed incompetenza…
A me cosa rimane?
Una vita privata fortemente minata da questo calvario, la difficoltà di trovare un lavoro con uno stipendio ragionevole, che mi consenta di mantenere ciò che resta della mia famiglia, la frustrazione di non vedere nessuno di quelli che hanno affondato l’ente che venga additato come responsabile, l’amarezza di essersi sentito bistrattato e molto spesso preso in giro da chi aveva in mano le sorti dell’ente, la rabbia di vedere chi ha trattato con leggerezza e poco rispetto le nostre vite e che magari si proporrebbe anche come paladino di valori di sinistra, che adesso non si preoccupa nemmeno minimamente di farci avere quanto legittimamente ci spetta ed infine mi rimane la voglia di non mollare un metro…. Quella che mi spinge al traguardo anche nelle gare di triathlon più massacranti….. Quella che sono sicuro mi farà ripartire e che magari mi darà anche la forza per ottenere quello che legittimamente mi spetta, con le buone o con le cattive!!!
P. S. In tutto ciò, l’enoteca per ora è ancora aperta, anche se l’assortimento dei vini non è ampio come era prima, quindi per i vostri regali last minute potete ancora ricorrere a noi, come già altri senesi stanno facendo… Poi vedremo… Se fossi stato io l’amministratore o il liquidatore, avrei fatto una vendita promozionale prima di chiudere, anche per cercare di pagare qualcosa ai dipendenti ed ai fornitori… Ancora nessuno l’ha fatta…chissà…. Vediamo…
P. P. S. Colgo l’occasione per salutare Rino zanelli, che ho imparato a conoscere ed apprezzare proprio dentro l’enoteca e che ci ha lasciato ieri…. Persona schietta, esempio di una Siena che non c’è piu…. Di lui, tra le tante altre chiacchierate fatte, mi rimane un rimprovero, fatto con il suo sgarbato, quanto schietto e mai offensivo modo di fare, quando mi lamentavo, una quindicina di anni fa, perché già vedevo siena cambiare e la societa’ impoverirsi di valori e servizi e lui mi disse: “ma di che vi lamentate voi giovani! Non siete abituati a lottare per niente! Volete sempre la pappa scodellata! Noi ai nostri tempi quando una cosa non ci stava bene, si scendeva in piazza e si andava a manifestare, con le buone o con le cattive! Voi non siete più boni a niente, vi sapete solo lamentare!”
Aveva perfettamente ragione!!!
Ciao Rino!!!
è una dato che in Italia, se uno fallisce è sempre colpa di qualcun altro… È possibile che sia semplicemente un ente “inutile”? Superato dalle altre millamila associazioni che promuovono e tutelano il vino locale? Se chiude, è perché, forse, non ha ragion d’essere così come pensato. E pensato in maniera differente, forse c’è già chi lo fa, e meglio. Ho frequentato l’Enoteca un paio di volte, non m’è parsa davvero tutta questa gran cosa. Un Enoteca come ce ne stanno millanta in zona. Che, però, prosperano e non chiudono. Forse sanno fare bene il loro lavoro? Ma la colpa, si sa, morì zitella: nessun la volle. Oppure si vuole tirare a campare foraggiati dai soldi pubblici?
Ho letto con attenzione e dispiacere la lettera sul futuro dell’Enoteca . QIn altri tempi qualsiasi privato al quale fosse stata affidata la conduzione della struttura, Naturalmente senza i debiti pregressi e senza i lacci e lacciuoli che la burocrazia tende a mettere per poter giustificare la propria sopravvivenza ed la propria incapacità gestionale. Mi sorgono comunque due interrogativi. Cioè il primo a che cosa servano i sindaci revisori ? Guardare il caso MenSana dove non sono mai citati. Quale è veramente la loro funzione? Perché se devono assicurarsi solo che le cifre siano ben incolonnate ,sarebbe meglio sostituire i ragionieri con dei geometri .Se invece devono anche entrare nel merito dei “conti” sarebbe bene che la magistratura li chiamasse a rispondere ,anche patrimonialmente , delle loro deficienze. Secondo interrogativo i presidenti ,direttori ,consiglieri che nel tempo i soci hanno incaricato di condurre l’azienda EIP, hanno percepito i loro emolumenti ? In caso affermativo non potrebbero essere recuperati i loro emolumenti per fare almeno in parte fronte a quanto dovuto ai dipendenti ? E poi anche ai fornitori che senza dubbio avanzeranno qualche cosa. Già una decina di anni fa alcune aziende italiane di grande prestigio avevano cessato le forniture ! Non era un campanello d’allarme ? Nessuno ci ha fatto caso ?
Buongiorno,
le sarei grato se il Suo blog potesse menzionare la candidatura del progetto Siena Paradiso alle elezioni comunali di Siena 2018.
Il testo del comunicato è reperibile al seguente link:
http://sienaparadiso.blogspot.com/2017/12/candidatura-di-siena-paradiso-alle.html
Inoltre desidero segnalarle ulteriori pubblicazioni ai seguenti link:
http://sienaparadiso.blogspot.com/2017/12/progetto-siena-fintech-per-la.html
http://sienaparadiso.blogspot.com/2017/12/il-progetto-sencoin-la-criptocurrency.html
http://sienaparadiso.blogspot.com/2017/12/gli-effetti-della-crisi-del-nasdaq-del.html
Presto un videomessaggio sarà pubblicato in rete e sarà mia premura segnalarlo.
Con l’augurio che possa contribuire a gettare le basi per una nuova fase di espansione economica e del benessere di Siena.
Rinnovo i miei auguri di un felice Santo Natale e un prospero anno nuovo.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Cordiali saluti,
Luca Bindi
Riprendendo il ricordo di Botarelli, che invito a tener duro, su Rino Zanelli su quanto gli disse, vorrei sottolineare come, a distanza di 10 anni, io sia fiero di aver fatto parte del Comitato contro l’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano. Un ‘esperienza che non solo mi ha arricchito nel farmi conoscere molte persone e il loro pensiero ma mi ha permesso di aprire gli occhi su cose non solo che non conoscevo ma che non conoscevo andassero in quel modo.