C’è uno scarto troppo grande fra il Paese dei militanti-tifosi di ogni parte che affollano Fb, e il Paese della gente normale, dei tanti che il 4 marzo non sanno ancora se e come votare. E l’effetto che fa, leggere post esaltati e trasudanti servile entusiasmo o tracotanti rigurgiti di odio verso gli altri, è l’opposto di quello che pensano gli esagitati fans.
Così ci allontanate ancora di più, dal vostro Paese delle meraviglie e dai vostri leader. Che se fossero leader davvero vi chiederebbero cortesemente di abbozzarla. I vostri gridolini estasiati o le vostre violente crociate, sono il retrobottega di qualsiasi politica. Non state facendo campagna elettorale. State svendendo la vostra dignità. Non ci convincerete del vostro Paese delle meraviglie, ne’ quello presente, ne’ quello che promettete dal 5 marzo in poi.
Le nostre vite reali sono sfumate, a volte cupe, a volte illuminate dal sole. Sono piene di spigoli da scansare ogni giorno. Ci rimbalzano in testa preoccupazioni per il lavoro, per i figli, per le bollette che dovremo pagare anche per chi non paga. Ci conviviamo, con i nostri problemi, non in virtù della fede nei vostri dei minori e nelle loro bislacche promesse di un futuro migliore, ma per picca. Perché ci siamo abituati. Non ci spostano di un centimetro i vostri selfie insieme ai designati dal leader a venire a sbattersi in provincia. Ne’ la vostra smodata propaganda.
Noi andremo ancora vagando per altre due settimane, disperatamente cercando un motivo per scegliere, come abbiamo sempre fatto. Speranzosi di contribuire ad un Paese migliore, perfino orgogliosi di mettere quel segno sulla scheda, che almeno prima era chiara, leggibile, senza trucchi e senza inganni. Ce la faremo ancora una volta a trovare la forza e la speranza per scegliere in qualche modo, pur di esserci. Stavolta, però è davvero difficile, anche per colpa vostra, irritanti agitatori di impossibili certezze. Voteremo soprattutto in nome di una cosa che a voi, esagitati fans della politica social, è del tutto sconosciuta: il dubbio. Che poi, è la premessa della ragione.
(“La nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ella si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza; e non solo il dubbio giova a scoprire il vero, ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita sa, e sa il più che si possa sapere”. Giacomo Leopardi)
La rubrica di Daniele Magrini – Il dubbio… PORA ITALIA
